5,6 milioni, il 9,4% della popolazione

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Sono questi i dati drammatici relativi alla povertà assoluta in Italia che ci ha fornito ieri Istat. Rispetto al 2019 sono 335.000 famiglie in più in questa condizione (+7,7%); dati che ci impongono riflessioni sul “che fare”. La crisi economica causata dalla pandemia ha aggravato un fenomeno che già colpiva il nostro Paese. Un milione di nostri cittadini ha difficoltà a soddisfare i bisogni primari e le file davanti alle mense gestite da associazioni caritatevoli ne sono l’amara riprova. Questo aumento delle condizioni di povertà colpiscono anche e soprattutto bambine, bambini e adolescenti. Save the Children Italia
sulla base dei dati #Istat di ieri, indica come vivano in questa condizione il 13,4% dei nostri bambini e ragazzi. Un dato preoccupante che aumenta in maniera irreversibile le diseguaglianze sociali. Save The Children – come altre organizzazioni -rilancia l’appello per l’avvio di un piano nazionale di contrasto alla povertà minorile. E’ un appello che non può cadere nel vuoto. L’attuale Governo – che ha posto al centro il valore dell’educazione sin dal primo discorso del Presidente Draghi in Senato – deve far qualcosa, anche utilizzando i fondi del Next Generation UE. L’infrastruttura culturale e educativa è il pilastro della Nazione. In alcune Regioni, dove è già alta la percentuale di dispersione scolastica, i ragazzi non mettono piede nelle aule da mesi. Questa situazione è drammatica. Povertà assoluta e povertà educativa vanno di pari passo. Non si può contrastare, e risolvere, l’una senza considerare anche l’altra. Ne va del futuro dei nostri ragazzi e più in generale delle nuove generazioni. Ne va del futuro del nostro Paese.