Affondiamo?

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È tutta questione di… salvaguardia.

Dunque, anche la Corte di Strasburgo respinge il ricorso della Sea Watch. Insomma, rifiuta l’istanza della Ong tedesca, che, con la sua imbarcazione e la capitana continua a fluttuare nel mare, stracolma di povera gente. Oltretutto, è bene sapere qualcosa di più su questa Ong così buona, e lo scoprire qui. Le ultime notizie rivelano che la nave ha forzato il blocco, e che la Guardia di Finanza è a bordo. Ora le conseguenze.

Però, cosa significa, in pratica e in sostanza, tutto questo?

Significa, semplicemente, che con questo Governo, rispetto ai precedenti, emerge chiaramente la reale natura di questa Europa: egoista, divisa, menefreghista, ipocrita e scandalosamente fiera di essere tale. Eh, sì! Altrimenti, le cose sarebbero ben diverse. Avremmo avuto, da tempo, azioni concrete per risolvere un problema che è, come molti dicono da tempo, me compreso, una questione europea e non solo italiana. Invece, abbiamo dovuto, forse giustamente, attendere l’avvento di un Ministro degli Interni come Matteo Salvini per fa comprendere a tutti che l’atteggiamento europeo verso l’Italia è immorale, politicamente denigratorio.

In effetti, non solo questa Europa (e quanto parlo di Europa mi riferisco sostanzialmente alla Francia e alla Germania, perché tutti gli altri Paesi sono ridicoli invitati alla festa, senza nemmeno sapere danzare…) è totalmente inadeguata ad affrontare un flusso organizzato, voluto e gestito di carne umana, di povera carne umana, ma ha imposto tale gestione alla misera Italia, che di miseria interna, appunto, ne ha da vendere.

Ora, dopo questo atto di Strasburgo, interviene il Garante nazionale per i diritti dei detenuti, con un esposto alla Procura di Roma. Giustamente, se si intravvede un atteggiamento contro i diritti umani, si deve intervenire e subito, dico io. Sì, secondo lui, si tratta di privazione della libertà personale. Inoltre, Mauro Palma, così si chiama il Garante, afferma che “non può, né intende intervenire su scelte politiche che esulano dalla propria stretta competenza. Tuttavia, è suo dovere agire per fare cessare eventuali violazioni della libertà personale, incompatibili con i diritti garantiti dalla nostra Carta, e che potrebbero fare incorrere il Paese in sanzioni in sede internazionale. In particolare, ribadisce che le persone e loro vite non possono mai divenire strumento di pressione in trattative e confronti tra Stati”. Ritiene inoltre che “la situazione in essere richieda la necessità di verificare se lo Stato italiano, attraverso le sue Autorità competenti, stia integrando una violazione dei diritti delle persone trattenute a bordo della nave”. Ma, non solo, continua: “Del resto, l’esercizio stesso del divieto e la sua attuazione implicano che il Paese garantisca l’effettività dei diritti derivanti dagli obblighi internazionali alle persone bloccate: di non essere sottoposti a trattamenti inumani o degradanti; di non essere rinviati in Paesi dove ciò possa avvenire; di avere la possibilità di ricorrere contro l’attuale situazione di fatto di non libertà davanti all’autorità giudiziaria; di richiedere protezione internazionale”. Come potete leggere, la situazione è davvero complicata.

Mi chiedo? È mai possibile che tutte queste legittime ed umane garanzie le debba applicare la nostra nazione, senza il minimo intervento europeo, specialmente ora che la nave è in acque italiane?. Anche la stessa Boldrini si è interessata con la Germania, per risolvere il problema, facendo sapere pubblicamente che si era messa in contatto con il governo tedesco. Se l’Italia non garantisce la libertà a persone in mare, a bordo di qualche nave che basa la propria esistenza sul traffico di merce umana (ricevendo, ovviamente, fior di soldi…) è mai possibile che gli Stati Membri di questa Europa non possano essere accusati di complicità in questa assenza di garanzia dell’Italia? Siamo solo noi i colpevoli, benché sulla nostra Carta costituzionale affermiamo principi che sono altrettanto ammessi nelle altre carte costituzionali?

Dunque, cominciamo a produrre qualche atto legale utile. In primis, contro questa decisione della Sea Watch di violare il territorio italiano, visto che dovrebbe essere ancora garantita la sovranità nazionale, da quello che so. E poi, altri atti legali, contro l’Europa intera, invece di prendercela con coloro che, governanti, cercano di porre la questione al livello che merita, ossia internazionale e non italiano. Come sapete, però, non è possibile compiere questi atti, perché noi siamo stati firmatari di tutti i trattati europei. Cosa possiamo fare, allora? Possiamo produrre atti legali contrari alla legislazione europea stando in Europa, come atti di riforma e abrogazione. Ma uno Stato membro, da solo, non può emanare atti contro l’Europa. Ecco qual è la situazione, reale e concreta.

E ricordiamoci che, in fondo, siamo un popolo destinato a morire più velocemente di altri, grazie al “mangia mangia istituzionale” e il debito pubblico.

Un po’ di compassione anche per noi, povera gente.                                                                                          di  http://blog.ilgiornale.it/bertirotti