Aiutare i giovani a diventare grandi: i numeri del Servizio civile trentino

0
85

“La sfida educativa del servizio civile” è il tema che sarà trattato il prossimo 6 giugno, nell’ambito della «Giornata delle organizzazioni di servizio civile», in programma dalle 9 alle 13 al Teatro di Sanbàpolis a Trento. Un momento di confronto importante dove confrontarsi e rilanciare lo scopo educativo e formativo che il servizio civile oggi si pone.
Un servizio importante, che può contare su un numero di iscritti, ovvero di giovani che hanno espresso il desiderio di fare il servizio civile, pari a 3777 negli ultimi quattro anni e con, in media, circa 1200 candidature all’anno. E se nel complesso sono state 5510 le scelte fatte dai giovani nel quadriennio considerato, va anche evidenziato che i giovani che si candidano vengono valutati attraverso selezioni rigorose, come dimostra il fatto che il 23% dei candidati viene dichiarato “non idoneo”: su 5510 candidature sono stati 4201 i giovani dichiarati idonei alla partecipazione ai progetti. Fra i partecipanti, si rileva poi una presenza femminile rilevante, con il 65,43%, mentre rispetto al titolo di studio, i giovani che hanno fatto il servizio civile risultano in possesso della maturità nella metà dei casi e laureati per il 40%. Solo il 10% ha titoli diversi.
Qui di seguito vi sono tutti in numeri del servizio civile trentino, che dal 2015 è diventato universale (SCUP).

Nei giorni scorsi è stata presentata la relazione che rendiconta l’attività del servizio civile in provincia di Trento negli ultimi 4 anni, dal 2015, anno di istituzione del servizio civile universale provinciale (SCUP), fino a tutto il 2018. Universale perché il servizio civile indica in questo modo la volontà di essere a disposizione di tutti i giovani e dare loro l’opportunità di formarsi alla cittadinanza attiva e alla responsabilità verso la comunità. Nel concreto si prevede un percorso formativo, l’acquisizione di determinate competenze, la partecipazione alla operatività dell’organizzazione proponente: i giovani vengono inseriti in un “progetto” nel quale diventano protagonisti. Le competenze acquisite possono essere certificate su richiesta del giovane e diventare patrimonio personale spendibile nel mercato del lavoro. L’esperienza di lavoro nel progetto viene affiancata dalla formazione specifica (assicurata dall’or­ga­nizzazione per almeno 4 ore al mese) e dalla formazione generale, incentrata sulle «competenze trasversali» e sulle «competenze di cittadinanza»; essa è assicurata per almeno 7 ore mensili e la partecipazione si basa, in parte, sulla libera scelta del giovane.
Il numero di iscritti al servizio civile universale provinciale (cioè di giovani che hanno espresso il desiderio di fare il servizio civile) è di 3777 in quattro anni. Sono i giovani che hanno concluso la procedura di iscrizione al sistema, che abilita alla successiva (eventuale) candidatura ai progetti. Coloro che si sono interessati e hanno chiesto informazioni sono all’incirca altrettanti. Gli iscritti al SCUP possono proporre la loro candidatura ai progetti e possono farlo 5-6 volte all’anno. Il numero delle candidature indica l’attenzione che è stata rivolta ai progetti presentati. Il dato si attesta su un valore medio di circa 1200 candidature all’anno. Nel complesso sono 5510 le scelte fatte dai giovani nel quadriennio considerato.
Dopo la fase delle candidature è prevista la valutazione attitudinale svolta dalle organizzazioni di servizio civile. Tutti i giovani che si candidano ai progetti vengono valutati secondo modalità e criteri stabili dal progetto. L’esito della valutazione attitudinale porta alla individuazione di “idonei” e “non idonei”. I primi sono abilitati alla partecipazione mentre i secondi sono esclusi definitivamente dal progetto. La selezione è svolta in modo rigoroso, come dimostra il fatto che il 23% dei candidati viene dichiarato “non idoneo”: su 5510 candidature sono stati 4201 i giovani dichiarati idonei alla partecipazione ai progetti.
Tra gli idonei si distinguono coloro che, occupando i primi posti nella graduatoria, sono destinati ad occupare i posti previsti e dunque a partecipare effettivamente allo svolgimento del progetto. Nei quattro anni, sono 1976 i selezionati. Considerando il fatto che 173 hanno deciso di rinunciare prima dell”avvio del progetto, risultano essere 1803 coloro che hanno effettivamente iniziato l’esperienza del servizio civile in Trentino. Oltre il 78% di loro ha portato a termine l’esperienza completando tutta la durata prevista (i progetti SCUP hanno durata variabile da 3 a 12 mesi).
Venendo ad alcune caratteristiche anagrafiche dei partecipanti, si rileva una presenza femminile rilevante, con il 65,43%. Ovviamente i maschi sono il 34,57%.
Rispetto al titolo di studio, i giovani che hanno fatto il servizio civile risultano in possesso della maturità nella metà dei casi e laureati per il 40%. Solo il 10% ha titoli diversi.
L’altra componente essenziale del servizio civile è costituita dall’insieme dei progetti proposti dalle organizzazioni di servizio civile alla scelta dei giovani. Il progetto di servizio civile deve avere caratteristiche ben determinate e la sua costruzione costituisce un impegno non indifferente per le organizzazioni. Le proposte progettuali presentate nei 4 anni considerati sono stati 1136. Si tratta di un numero assolutamente considerevole per una realtà come quella trentina, che testimonia un forte coinvolgimento e una decisa presa in carico della responsabilità dell’offerta per i giovani. Le proposte progettuali presentate dalle organizzazioni di servizio civile sono valutate secondo modalità rigorose da valutatori autonomi ed indipendenti. La valutazione ex ante delle proposte progettuali ha come esito l’approvazione del 90% delle proposte, a dimostrazione dell’alta qualità della progettazione.
La durata dei progetti può andare da 3 a 12 mesi per SCUP. La stragrande maggioranza dei progetti (oltre l’82%) si attesta sulla durata massima, che è risultata preferita da parte dei giovani, i quali ― evidentemente ― prediligono la continuità della sicurezza offerta dal servizio civile rispetto alla comodità di progetti brevi e dunque più compatibili con altre scelte.
I posti a disposizione possono variare di fatto senza limiti ma la quasi totalità dei progetti ha coinvolto 1 o 2 giovani, rispettando la logica e l’impianto del nuovo servizio civile, che tenta una sostanziale personalizzazione dell’esperienza, oltre a richiedere una grande attenzione educativa nello svolgimento.
Le organizzazioni di servizio civile che hanno presentato progetti nei 4 anni considerati sono state 126, con un trend in crescita dalle 58 del 2015 alle 102 del 2018. Le organizzazione di servizio civile devono essere iscritte all’Albo provinciale. Attualmente risultano iscritte 157 organizzazioni, 49 delle quali iscritte prima del 2015.
Sono 523 gli OLP formati nei 4 anni tra il 2015 e il 2018. Altri 122 OLP sono stati aggiornati, dopo che avevano partecipato alla preparazione di base prima dell’istituzione del servizio civile universale provinciale. Gli OLP formati presenti sul territorio sono, dunque, 624. Essi costituiscono l’ossatura portante dell’intero sistema servizio civile poiché il ruolo che giocano è essenziale per la buona riuscita del progetto e per il pieno perseguimento delle finalità del servizio civile.
Il grado di soddisfazione dei partecipanti viene monitorato con costanza, attraverso il «Questionario finale sull’esperienza del servizio civile», compilato dai giovani nel corso del modulo finale di formazione generale, che si tiene l’ultimo mese di servizio civile come momento di capitalizzazione dell’esperienza, e il questionario che viene somministrato nel corso del monitoraggio «strategico», realizzato da USC all’incirca a metà di svolgimento di ogni progetto. I due strumenti sono stati introdotti nel corso del 2018 e implementano di mese in mese la consistenza della loro base dati (in totale sono stati raccolti 177 questionari a fine esperienza e 121 questionari a metà esperienza).
La soddisfazione espressa dai giovani sia a metà che a fine esperienza è genericamente alta. Questo dato indica che il sistema servizio civile riesce ad offrire un’esperienza di crescita personale e professionale in linea di massima gradita dai giovani.