Al G7, si è fatto poco per garantire a tutta l’umanità l’accesso al vaccino

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Si è deciso di comprarne un po’ per i paesi poveri e di dare loro una specie di elemosina.
Anche se l’intento è apprezzabile non risolverà certo il problema di raggiungere l’immunità di gregge che può esserlo solo come immunità della popolazione mondiale.
La scienza lo dice da tempo che siamo un unico gregge umano.
È invece chiaro il ritorno dell’atlantismo che Biden ha detto di voler rilanciare alla grande contro la pandemia ma anche per contrastare i progetti egemonici e le politiche della Cina e, seppure in parte assai minore, della Russia.
Quale sarà in questo quadro il ruolo dell’Europa e quale funzione può svolgere l’Italia con una personalità autorevole come Draghi?
Il presidente del consiglio ha detto che la scelta europea è irreversibile e quindi anche la costruzione di una sovranità europea, di istituzioni politiche europee forti che sottraggono poteri agli Stati nazionali.
Io sono d’accordo completamente. La sinistra, il PD in primo luogo, deve supportare e misurare l’operato di Draghi proprio nella capacità di rinsaldare l’alleanza con gli USA di Biden e allo stesso tempo costruire una autonoma politica europea: una politica estera, della sicurezza e della difesa, del bilancio e di tutte le altre attività, procedendo in generale sulla strada di uno stato federale.
Non sarà certo un percorso facile: gli interessi degli USA e dell’Europa non sempre sono coincidenti.
Ma dopo tanti anni dall’avvenuta liberazione dell’Europa è venuto il momento di sentirci meno succubi e più adulti, meno bisognosi di protezioni, anche se leali verso gli USA.
Come sarebbe bello se la politica italiana provasse a discutere di questo.
Dovremo farlo se non vogliamo finire per essere irrilevanti e se veramente vogliamo provare a dare un aiuto a Draghi affinché con una politica estera adeguata faccia dell’Italia il Paese che si pone alla testa della nuova fase costituente dell’Unione europea.