AL VIA I CONTROLLI SUL REGIME FORFETARIO

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Il Fisco italiano sta preparando una campagna di controlli per scovare le irregolarità e le eventuali fruizioni indebite della flat tax al 15% o al 5% nel caso di aziende start up.

L’Amministrazione finanziaria andrà ad operare in due direzioni:

– accessi presso le sede;
– attività di analisi di rischio sulla base del patrimonio informativo disponibile.

Le verifiche interesseranno sia i contribuenti che sono entrati quest’anno nel regime di favore, sia coloro che già ne beneficiano.

L’intervento ministeriale è stato richiamato da alcune segnalazioni fatte dai deputati, che hanno evidenziato alcune lacune nella flat tax che possono alimentare comportamenti evasivi o elusivi da parte delle partite Iva.

Nello specifico, è stata evidenziata la prassi della traslazione del fatturato dell’attività esercitata in forma societaria a quella della ditta individuale, oppure la possibilità per il forfettario di poter cedere parte dei propri ricavi o compensi ad un altro contribuente al fine di “pagare” entrambi il 15% di imposte.

Sul dubbio legato al passaggio dalla forma societaria a quella individuale, il Mef ha sottolineato come il “comportamento elusivo non è legato necessariamente a una ‘trasformazione’ di società in ditte individuali”, dal momento che si potrebbe ricorrere ad un qualsiasi altro soggetto terzo per fatturare gli importi eccessivi di ricavi e compensi e rimanere, così, sotto la soglia limite di accesso al regime dei 65mila euro.

L’Amministrazione finanziaria, dal canto suo, ha ribadito come le ordinarie attività di controllo saranno, comunque, sufficienti a far emergere eventuali esercizi ingannevoli di impresa o professione e i casi di frode più grave.

Regime forfetario, i controlli del Fisco lungo due nuove direttrici
Tuttavia, proprio l’ampliamento della platea dei beneficiari ad opera della Legge di bilancio 2019, sta spingendo il Fisco ad intensificare i controlli sulle partite Iva, per scovare tutti quei soggetti che non possiedono realmente i requisiti per accedere al regime forfetario.

Come anticipato, due saranno le vie che verranno perseguite. I controlli verranno effettuati attraverso:

accessi diretti, che comportano verifiche presso gli esercizi commerciali, le botteghe artigiane, gli studi professionali in cui si svolgono le attività;
analisi del rischio per individuare sulla base delle informazioni in Anagrafe tributarie i contribuenti che hanno messo in atto un comportamento scorretto per accedere o restare nella flat tax.
Contrasto all’evasione, sì all’utilizzo della Superanagrafe dei conti correnti
Sempre nel corso del question time di ieri, in un’altra risposta il Ministero dell’Economia ha elencato le misure già in atto e quelle che saranno utilizzate nei prossimi mesi ai fini del contrasto dell’evasione fiscale.

Tra queste si annoverano il ricorso all’analisi di rischio, all’utilizzo dei big data e alla condivisione della Superanagrafe dei conti correnti anche alla Guardia di Finanze, come voluto dal decreto fiscale (Dl 119/2018), che ha stabilito, inoltre, anche la conservazione decennale dei dati di sintesi delle transazioni finanziarie comunicate da banche, Poste e altri intermediari.

Con riferimento sempre alle partite Iva e ai soggetti di medie dimensioni, che non sono tenuti ai nuovi Isa, si prevedono controlli annuali che verranno effettuati attraverso l’elaborazione e l’incrocio dei dati della Superanagrafe e degli altri dati acquisiti in Anagrafe tributaria, mettendo – per esempio – a confronto le entrate e uscite sui conti correnti con quanto fatturato e poi dichiarato, sfruttando anche le informazioni ora disponibili grazie alla fatturazione elettronica.