Andrea Camilleri – Il cuoco dell’Alcyon – Palermo, Sellerio, 2019. 254 p.

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Le sue ultime parole, scritte e firmate, risalgono all’aprile 2019, proprio a chiusura di quest’ultimo romanzo con il personaggio di Salvo Montalbano: tre mesi dopo lo scrittore ha lasciato per sempre i suoi familiari e un vasto pubblico di estimatori.
Per una fortuita combinazione abbiamo appreso della sua morte il giorno stesso in cui abbiamo finito di leggere questo libro. Sapete cosa affermano in una “nota” alla “nota” le sue ultime parole “letteraturalmente” dette?: “….vorrei dire che il linguaggio è totalmente contemporaneo, l’ho aggiornato tutto e mi pare un buonissimo libro di Montalbano…”. Così era lo scrittore: pignolo e preciso e così era l’uomo, sempre attento e rispettoso verso il prossimo.
La morte del “maestro di letteratura popolare e di vita” Andrea Camilleri lascia non solo un “vuoto letterario”, ma anche un “vuoto sociale” per i principi, le idee, il senso di giustizia e la grande umanità che racchiudeva. Valori che attraverso le sue opere ha cercato di trasmettere ai lettori e alle nuove generazioni per migliorarne la sensibilità, la cultura e la formazione sociale ed umana.
Infatti ogni suo personaggio è il mezzo attraverso il quale l’autore trasmette il suo pensiero “educativo” – nel bene come nel male – pensiero che traspare da ogni sfumatura caratteriale del personaggio stesso che, allo scopo, descrive in modo eccellente mettendone in risalto pregi, difetti sfaccettature caratteriali e le tante debolezze dell’animo in cui si accavallano i differenti sentimenti umani: desiderio di giustizia, d’amore, di vendetta, di perdono, di disagio, di pietà, di odio…
Montalbano è il personaggio, commissario di polizia e uomo, che meglio interpreta tutti i valori positivi che affiorano nei tanti stati d’animo e, in diversi modi, li trasmette al lettore. Inoltre, egli sa leggere bene nel cuore e nella mente del suo prossimo ed è proprio questa lettura la leva con la quale riesce ad aprire la porta alla soluzione dei molti casi che la vita gli propone.
Oltre 100 libri, 30 con questo suo personaggio più famoso, – di cui ha già scritto anni fa un romanzo “finale” affinché nessuno lo riprenda… e che dovrebbe essere edito in un prossimo futuro – tradotto in numerose lingue, pure professore e regista, molto conosciuto e stimato anche all’estero…, Camilleri ha avuto un altro pregio, quello di aver fatto evolvere il suo linguaggio siciliano, fino a creare quasi una nuova lingua, circondandola di annessi, precipui, modelli culturali (modo di esprimersi, di sentire, di vivere la vita, cucina compresa…). Linguaggio progressivamente prima suggerito, poi, forse senza volerlo, imposto ai più che vi si sono con pochi sforzi adattati, a dimostrazione di un suo principio e valore di fondo: il diverso se non ci è estraneo, se impariamo a conoscerlo e capirlo, è come noi, con i nostri stessi sentimenti, quindi va accettato.
E ad essere precisi, in questo suo ultimo romanzo Camilleri afferma un’altra “sua verità”: a rischio della vita (di Montalbano) è possibile sconfiggere il male se ci si impegna per una giustizia più umana; nello specifico unendo i peggiori delinquenti e “facendoli fuori socialmente” (tranne uno, ucciso fisicamente, tutti gli altri vengono arrestati), quasi a volerci indicare/donare un mondo più pulito.
Abbiamo parlato molto dello scrittore più che del romanzo finora, giacché l’uomo ed i suoi romanzi (per carità, ha sempre scritto di essi e dei suoi personaggi come frutto di fantasia!…) sono un tutt’uno, impregnati di piccole perle di saggezza, buon senso, umanità, altruismo, giustizia… di tutti quei valori, insomma, che oggi è così difficile trovare. Così mafia, burocrazia, omicidi, ed i personaggi che in quel momento li rappresentano sono, diventano, più umani, più conosciuti e compresi, quindi più facili da superare e sconfiggere, attraverso il simbolo “Montalbano”, di cui tutti vorremmo essere amici, con le sue debolezze e le sue qualità di uomo che non sempre sono eguali a quelle della legge.
Nel romanzo, – molto scorrevole, che si può leggere d’un fiato – solo a pagina 123 c’è un assassinio; paradossalmente – ma, si scoprirà poi, non a caso e non per finalità negative – da questo momento il commissariato di Vigata viene smembrato e lui, Montalbano, praticamente esautorato dal suo ruolo senza motivo apparente. La faccenda si ingarbuglia sempre più allorché appare l’Alcyon, una goletta “fantasma” che racchiude inconfessabili segreti che appaiono tutti fuori dalla legge, al limite del disgusto, con sfaccettature intriganti e misteriose.
Entrano allora in scena due “nuovi” personaggi, fino a quel momento sconosciuti, un cuoco ed un aiuto cuoco che vengono imbarcati per 8 giorni e che…. accompagneranno il lettore fino alla conclusione e risoluzione di tutti gli aspetti apparentemente incomprensibili, ingarbugliati e magistralmente intrecciati dal suo narratore.
Un ultimo romanzo, questo di Andrea Camilleri, in cui sostanzialmente i punti di debolezza (ma anche la forza positiva, di reazione) dell’uomo sono i veri protagonisti, con un messaggio chiaro: se si vuole, tutto il male e le brutture del mondo possono essere sconfitti se opportunamente studiati e interiormente non voluti e respinti.
Dai singoli come dalla società.

Franco Cortese Notizie in un click