Assange, negata libertà su cauzione

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Un giudice britannico ha negato il rilascio su cauzione al fondatore di Wikileaks Julian Assange, in attesa del ricorso presentato dagli Stati Uniti contro la decisione di non estradarlo. Assange resterà così nella prigione di Belmarsh Prison, a sudest di Londra. Secondo la giudice Vanessa Baraitser, c’è il rischio concreto che il fondatore di Wikileaks potrebbe tentare di fuggire se fosse libero su cauzione.

I legali degli Stati Uniti, come previsto, hanno fatto ricorso contro la decisione di un tribunale britannico di non estradare Assange. Durante l’udienza alla Westminster Magistrates’ Court on Wednesday, l’avvocato Clair Dobbin ha confermato l’intenzione di fare appello contro l’estradizione, appello che adesso verrà esaminato dall’Alta Corte britannica. Dobbin aveva poi affermato che Assange non sarebbe dovuto uscire su cauzione, perché “ha dimostrato di essere capace di straordinarie lungaggini per evitare l’estradizione”. Il riferimento è ai sette anni passati all’interno dell’ambasciata ecuadoregna a Londra, a cui aveva chiesto asilo per evitare l’estradizione in Svezia, dove era accusato di violenza sessuale.