CAMORRA IN TOSCANA: PUGNO DURO CONTRO LA CRIMINALITÀ!

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Dalle ultime indagini della Guardia di Finanza, in Toscana è emerso uno spaccato drammatico di criminalità organizzata: sarebbero centinaia le infiltrazione dei clan dei Casalesi nell’ambito degli appalti pubblici e privati, dei centri commerciali e delle opere di restauro, del Museo degli Innocenti fino a ‘Toscana Energia’, portate avanti grazie a lavoratori con documenti falsi e senza contratti e contributi. Molti di questi beneficiavano del reddito di cittadinanza e alcune imprese coinvolte avevano addirittura ricevuto l’assistenza a fondo perduto prevista dal “Decreto Rilancio”.
Le attività coinvolte – oggi inquisite per associazione a delinquere, riciclaggio e via dicendo – erano capitanate dal Clan camorristico e vertevano su un sistema di fatture false, al fine di produrre e conservare denaro al nero grazie alla costituzione di imprese e società fittizie.
Sono stati sequestrati beni per oltre 8 milioni di euro e, ad ora, sono 34 gli individui soggetti a misure cautelari. Un plauso alla GdF, alla Dda, al Scico e a tutte le forze di sicurezza che hanno permesso di sventare tale sistema di criminalità organizzata. Chiediamo al Presidente Giani l’istituzione di un tavolo permanente che vigili contro tali penetrazioni malavitose. Adesso pugno duro con i responsabili. In Toscana non c’è posto per nessuna mafia.

Francesco Torselli