CANNABIS. DE CHIRICO (FI): NO AL BIGOTTISMO DI STATO, SÌ ALLA REGOLARIZZAZIONE

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Milano – Ha destato molto stupore la sentenza della Corte di Cassazione che vieta la vendita di prodotti derivati dalla cannabis. Sono stato contattato da molti imprenditori attivi nella Grande Milano, e non solo, preoccupati per quanto accaduto ieri. Agricoltori che due anni fa si sono licenziati per realizzare qualcosa in proprio, persone che si sono indebitate per realizzare serre a norma, ragazzi che hanno investito centinaia di migliaia di euro in un settore che sembrava florido. Si parla di una fetta di mercato che in Italia si aggira intorno ai 150 milioni di euro all’anno. Addirittura c’è chi questa mattina doveva andare in una fiera florovivaistica in Brianza, ma che ha preferito evitare onde evitare sequestri e ipotetiche denunce. Premesso che poco ha a che vedere con la cannabis terapeutica e con la battaglia che porto avanti affinché l’Italia possa produrre da sola i quantitativi di cannabis necessari alla cura di chi soffre senza continuare ad acquistarla dalla Germania e dall’Olanda ad un prezzo doppio rispetto alle stime per la produzione autoctona, vi dico la mia.
Il mercato nero della marijuana vale 12 miliardi di Euro l’anno, soldi che finiscono puntualmente nelle tasche delle mafie. Da quando sono stati aperti, si stima che i negozi che vendono cannabis light abbiano fatto perdere alla mafia introiti per una cifra che va dai 90 ai 170 milioni di euro.
Vietando la vendita di cannabis light non si diminuirà la richiesta di marijuana, il divieto aiuta solo la mafia a riprendersi una fetta di mercato che esiste. È inutile negarlo. Ed è perfettamente inutile anche che i bigotti urlino alla vittoria, perché gli spacciatori sono sotto casa nostra ed in questo momento si stanno sfregando le mani! Si parla tanto di riqualificazione delle periferie, di lotta allo spaccio e al degrado, ma sentenze come queste a mio avviso favoriscono solo gli spacciatori che occupano i parchetti e le piazze dove dovrebbero giocare i nostri figli. Sono dalla parte di tutti quegli agricoltori ed imprenditori che chiedono chiarezza e che lo Stato regolamenti, senza poi tornare sui suoi passi, un settore che rivitalizza il settore agricolo dando opportunità in più.

Alessandro De Chirico