Caso Regeni: slitta al 25 maggio la prima udienza davanti al gup

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Un documentario egiziano che mette in cattiva luce la figura di Giulio Regeni è comparso ieri su Youtube in un canale che si chiama The story of Giulio Regeni

Al quale è associata anche una pagina Facebook. Il filmato in tre parti, che dura 50 minuti, si presenta come “il primo documentario che ricostruisce i movimenti di Giulio Regeni al Cairo”. Il video è in lingua araba con sottotitoli in italiano.Il documentario è costellato di errori anche grossolani come il nome dello stesso Regeni che viene storpiato e riporta fatti già noti, ma la cui ricostruzione sembra voler gettare discredito sul ricercatore e sostenere che le autorità del Cairo siano estranee alla tortura a morte di Giulio. Tutto questo alla vigilia della prima udienza preliminare, davanti al gup di Roma. L’udienza in programma oggi è slittata al 25 maggio. Il gup Pierluigi Balestrieri ha deciso una nuova data una volta che i legali d’ufficio degli imputati hanno spiegato che uno di loro era assente a causa di isolamento da Covid-19. All’udienza di oggi erano presenti i genitori di Regeni, Claudio e Paola. In aula anche il procuratore capo di Roma Michele Prestipino. A giudizio sono Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim,Uhsam Helmi, Magdi Ibrahim Abdelal Sharif. Nei loro confronti le accuse mosse dal sostituto Sergio Colaiocco variano dal sequestro di persona pluriaggravato al concorso in omicidio aggravato e concorso in lesioni personali aggravate

Palazzotto: “Documentario ignobile è grave depistaggio” “Alla vigilia dell’udienza preliminare del processo per i quattro 007 egiziani imputati dell’uccisione di Giulio Regeni spunta un vergognoso documentario, di produzione ignota, che infanga ancora una volta la memoria di Giulio. L’ennesimo inaccettabile tentativo di depistaggio”. Lo scrive in una nota Erasmo Palazzotto, Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni.”E’ molto grave che esponenti italiani, politici e militari, si siano prestati a questa operazione ignobile.

E’ grave che Gasparri abbia gettato discredito non solo su Giulio Regeni ma sul suo stesso Paese giustificando di fatto gli oltraggi ricevuti dai nostri magistrati da parte egiziana. La Commissione che presiedo non tralascerà alcun dettaglio e cercherà di fare luce su ogni zona d’ombra di questa vicenda – sottolinea Palazzotto -. Ma alimentare la cultura del sospetto, continuando a fare allusioni su Cambridge senza alcuna evidenza, contribuisce a distogliere l’attenzione dal Cairo dove Giulio Regeni è stato ucciso e dove ancora oggi si trovano impuniti i suoi torturatori e i suoi assassini”.