CON L’EMERGENZA UN GOVERNO GIA’ FINITO PROROGA SE STESSO

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CON L’EMERGENZA UN GOVERNO GIA’ FINITO PROROGA SE STESSO INCURANTE DEL FATTO CHE COSI’ SPEDISCE TUTTO IL PAESE IN TERAPIA INTENSIVA

IVANO TONOLI, SEGRETARIO PARTITO UNIONE CATTOLICA: UN ESECUTIVO CHE RAPPRESENTA UN VOTANTE SU 4, E UN ITALIANO SU 8, METTE IN ATTO UN AUTENTICO GOLPE POPULISTA, ILLIBERALE, ANTIDEMOCRATICO RINVIANDO LA FUORIUSCITA DA UNO STATO EMERGENZIALE DEL TUTTO INUTILE A CONTRASTARE IL VIRUS CINESE MA “UTILE” SOLAMENTE A PROSEGUIRE LA DISTRUZIONE DELL’ECONOMIA E DEL LAVORO

PERCHE’ CON LA PROROGA ULTIMA DECRETATA SI BLOCCANO LE LIBERTA’ PERSONALI ED ECONOMICHE MA NON SI BLOCCANO ANCHE LE CARTELLE E LE SCADENZE FISCALI, CHE RIENTRANDO IN VIGORE TUTTE ASSIEME CREERANNO SITUAZIONI DI PANICO SOCIALE E COLLETTIVO E RISCHI DI ASSEMBRAMENTO OVUNQUE?

Un governo in emergenza, e di fatto non più esistente, che proroga l’emergenza fino al 30 aprile, magari con l’obiettivo di prorogare se stesso e ipotecare il Conte 3. Come nella tradizione di tutti i falsi rimedi della Storia, ogni volta denunciati dalla Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica, il populismo rivela la propria faccia golpista, illiberale, antidemocratica, assumendo le sembianze di un premier arrogante e disperato con pulsioni sempre più accentuate di dispotismo non illuminato ma solo più oscurato, incapace oramai di intendere e capace soltanto di volere il mantenimento del potere contro ogni logica di buon senso e di consenso.

Mai l’Italia, che ha da poco assunto la presidenza di turno del G20, era stata lasciata cadere tanto in basso. Conte ricorda quei dittatori dell’Est che, a muro di Berlino già crollato, parlavano trionfalisticamente dal balcone dei propri fortini governativi mentre ai piedi dei loro sfarzosi palazzi una folla sempre più numerosa, stremata e affamata ne chiedeva la testa.

Questo è ciò che rischia di accadere in Italia, dove famiglie attonite, relegate in casa neanche se avessero commesso dei reati gravi, e in un caso su due ormai rimaste senza occupazione e senza riserve finanziarie, stanno in questi giorni iniziando a ricevere, neanche in forma di raccomandata e quindi doppiamente illegali, avvisi e lettere dall’agenzia delle riscossioni e dai vari enti esattoriali e di recupero crediti. Comunicazioni finalizzate a diffondere il panico e la paura, su ordine del ministro Pd Gualtieri, e a indurre chi già ha perso tutto a versare ciò che non deve e ciò che non ha.

Non è casuale infatti che il governo populista abbia prorogato l’emergenza ma non abbia sospeso e annullato, come avrebbe dovuto, l’invio delle cartelle e il rientro in vigore delle scadenze fiscali ordinarie e residuate dal 2020: l’accumulo delle stesse che si verrà a creare, nel corso dei prossimi giorni nei quali si è deciso di concentrarle, determinerà situazioni molto rischiose di assembramento e di panico sociale e collettivo, a dispetto dei propositi di riduzione dei contagi.

Ormai gli ultimi giorni di Pompei sono già trascorsi, la lava del populismo ha travolto l’economia e la società di un Paese che potrà rinascere soltanto ripartendo dalla Fede per recuperare la Fiducia con l’applicazione integrale e coerente della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica.