Confartigianato Trasporti: Il caro carburanti è stato il regalo nell’uovo di Pasqua per automobilisti e autotrasportatori

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Attuare il “Contratto per il Governo del cambiamento’, eliminando le componenti anacronistiche delle accise
Gilberto Gasparoni segretario di Confartigianato Trasporti Marche, l’associazione che conta oltre 2.000 di aziende di trasporto e logistica operanti nella regione sulle 4.000, che occupano circa 10.000 addetti ed altrettanti automezzi, denuncia la continua crescita del prezzo del gasolio che sta mettendo in ginocchio l’economia trasportistica. Il caro carburanti è stato il regalo nell’uovo di Pasqua per automobilisti e autotrasportatori; il rialzo del prezzo del carburante, che è iniziato a metà gennaio e non si è mai fermato e sta crescendo in maniera sproporzionata. Il prezzo dei carburanti è aumentato ed è diventato un incubo anche per i marchigiani. Le quotazioni del petrolio negli ultimi 12 mesi hanno toccato il picco a ottobre 2018, momento in cui il barile costava 85,92 dollari e la benzina aveva raggiunto in Italia gli 1,669 euro al litro. A Natale del 2018, invece benzina era scesa fino a 1,492 euro/litro. Allo stesso modo il gasolio che costa oggi in media 1,550 €/lt.. se poi si fà rifornimento in Autostrada i prezzi superano i 2€/lt per la benzina e poco sotto il gasolio. Ci sono tensioni, una situazione economica di forte incertezza e instabilità rispetto a un settore, quello dei trasporti, soggetto alle variazioni dell’economia, alla committenza che sta sempre di più riducendo i costi e pagando meno e dall’altra parte un aumento dei costi tipo questo del gasolio che va a erodere ancora di più il settore e generando forti tensioni. Sulla base della rilevazione, afferma il Elvio Marzocchi Presidente di Confartigianato Trasporti Marche, si calcola che l’Italia è il primo Paese tra i 28 dell’Unione Europea per accisa sui carburanti; di conseguenza il nostro Paese si colloca al primo posto in Europa per costo dei carburanti pagato dalle imprese che in media, al netto dell’Iva, è pari a 1.294,2 euro/1000lt. Nello specifico le accise sulla benzina ammontano a 728,4 euro/1000 litri e quelle sul gasolio a 617,4 euro/1000 litri; per entrambe le due tipologie l’Italia è al 2° posto tra i 28 Paesi dell’UE per livello assoluto delle accise. Confartigianato Trasporti propone che il neo Ministro dei Trasporti ed il Governo nel suo complesso dia immediato seguito al ‘Contratto per il Governo del cambiamento’, sia disattivando le clausole di salvaguardia, evitando un aumento dell’Iva che sui carburanti peserebbe per centinaia di milioni di euro di maggiore prelievo, sia eliminando le componenti anacronistiche delle accise sulla benzina. A tal proposito, Confartigianato ricorda che il 58% delle accise sulla benzina è ascrivibile a componenti legate ad eventi straordinari: nel dettaglio, il 31,7% del prelievo si riferisce ad eventi del secolo scorso, quali interventi militari e crisi internazionali (la guerra di Etiopia del 1935, la guerra del Libano del 1983, la missione di peacekeeping delle Nazioni Unite in Bosnia Erzegovina del 1996 e la crisi di Suez del 1956), tre terremoti (Belice del 1968, Friuli del 1976, Irpinia del 1980), il disastro del Vajont del 1963 e l’alluvione di Firenze del 1966”. L’autotrasporto ha una vertenza aperta con il Governo, Confartigianato chiede che vengano ridefiniti i costi minimi di sicurezza, i tempi di pagamento certi dei servizi, emanati i DM per le risorse per il rinnovo del parco veicoli ed una concreta attività di controllo verso i vettori stranieri che stanno facendo una rovinosa concorrenza sleale ai trasportatori italiani. Confartigianato Trasporti auspica che con i recenti provvedimenti quali il “decreto crescita” con un taglio maggiore delle tasse, e il DL “Sblocca Cantieri” con le dovute correzioni, vi sia una reale riapertura dei cantieri, compresi quelli marchigiani per far girare di più l’economia.