Conte chiude: è un dittatore. Lo fa la Merkel: che statista

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La politica è subalterna alla scienza. Non può decidere il Comitato tecnico scientifico. È una dittatura a suon di Dpcm. Esercenti e imprenditori fanno bene a ribellarsi. Riaprire tutto. Voci nel deserto del primo lockdown e dell’estate di tregua. Le fabbriche devono riaprire prima di Pasqua. Poi il resto. I negozi, le scuole, le librerie, le messe; si torni sui banchi il 4 maggio (Renzi, 28 marzo). Conte come Orban (Sabino Cassese, Corriere, 14 luglio). In Italia nessuna emergenza sanitaria legata al coronavirus. Uno stato di emergenza senza emergenza è una contraddizione logica prima che politica (HuffPost, 28 luglio). La nostra classe politica, letteralmente nascosta dietro il parere degli esperti (Il Foglio, giugno). Speriamo che il capo dello Stato… ostacoli con tutti i mezzi a sua disposizione questa cosa insensata della proroga dello stato d’emergenza #pienipoteri (P. Battista, Twitter, 10 luglio). Questo (lo stato d’emergenza, ndr) doveva cessare per assenza del presupposto (l’emergenza) (Sabino Cassese, Il Foglio, agosto). L’infinita emergenza che serve soltanto a tenere in sella Conte (Linkiesta, luglio). Rischio democratura (M. Feltri, HuffPost, 11 luglio). Per governare non servono gli stati d’emergenza. I principi base di un Paese non prevedono l’uomo solo al comando. La proroga pone più di un dubbio (Giuliano Pisapia, luglio). La proposta di prorogare per tutto l’anno lo stato d’emergenza è per molti versi discutibile… sia con riguardo alle attuali circostanze epidemiche, che non paiono esigere questa misura; sia per il significato simbolico che assume (Carlo Galli, Repubblica, 15 ottobre). Conte continuerebbe a decidere questo e quello per come gli gira… forse l’emergenza non è tanto nel Paese quanto nel governo (M. Feltri, La Stampa, 11 luglio). Un presidente del Consiglio che chiede a cuor leggero la proroga dello stato d’emergenza… getta un’ombra sulla reputazione dell’Italia, facendolo apparire come un Paese in emergenza e malato (MS Gelmini, Fi, 24 luglio). Ho ribadito che la chiusura dei ristoranti alle 18 fosse sbagliata, e così quella di palestre, cinema, teatri (Bellanova, Iv, 27 ottobre). Non è giusto far chiudere attività come i parrucchieri o i ristoranti (Boschi, Iv, 17 ottobre). Il governo agisce sulla base della paura. Conte è un becchino. Siamo alla dittatura sanitaria (Cerno, Pd, a Libero, 12 novembre). L’ultimo sopruso di Conte. Il piccolo dittatore vieta il Natale (Il Tempo, 4 dicembre). Se il lockdown è inevitabile, meglio non perdere tempo e chiudere subito (MS Gelmini, 30 ottobre). Bene il passo indietro del governo sullo spostamento tra comuni a Natale. Era una proposta di Italia Viva fin dal primo giorno, finalmente ci hanno dato ascolto (Boschi, Iv, 10 dicembre). Fateci morire di virus ma non di fame (Il Riformista, 24 ottobre). La seconda ondata di Covid travolge l’Europa (TgLa7, 24 ottobre). Merkel annuncia il lockdown duro in Germania dal 16 dicembre (Agi, 13 dicembre). Chiusi bar, ristoranti, negozi, scuole, parrucchieri, centri estetici. Una Merkel commossa, esasperata ma anche estremamente lucida… ha fatto della razionalità la cifra dei suoi 15 anni alla guida della prima economia d’Europa (HuffPost, 9 dicembre). Un Paese serio (vari giornalisti su Twitter). Aspettando una Merkel italiana: la cancelliera e la forza della scienza. Così parla un leader, uomo o donna che sia (La Stampa 14 dicembre). A quel punto Merkel si è come trasfigurata… il tono a quel punto si è fatto personale, la voce spezzata dall’emozione. Ha studiato fisica nella Ddr (Corriere, 10 dicembre). Fatti. La Merkel con 590 decessi chiede di rimanere a casa. In Italia con 887 decessi si discute su come uscire ancora un po’ di più. Merkel chiede nuove restrizioni fino a metà gennaio in tutta la Germania e mentre ne parla al Bundestag quasi si commuove (Cerasa, dir. del Foglio, Twitter, 10 e 14 dicembre). Se ora si vuole seguire all’improvviso l’esempio della Merkel lo si faccia fino in fondo (Il Tempo, 14 dicembre). È ‘l’effetto Merkel’ che spegne quella euforia del governo della spinta ai consumi per sollevare l’economia. La curva del contagio scende, ma troppo lentamente. E a gennaio il governo ora teme la terza ondata (Linkiesta, 14 dicembre). Merkel, la mamma fragile di tutti noi (HuffPost, 13 dicembre). Il virus della coazione a contraddirsi. Il governo chiude: democratura, pieni poteri, uomo solo al comando, comanda la scienza, guardate alla Germania, dove è tutto aperto. Il governo riapre: i contagi risalgono, servono misure più restrittive. Merkel richiude: ci vorrebbe la Merkel, viva la scienza. Il governo richiude: Conte ci affama, deriva liberticida. E avanti così, ancora, per mesi.                                                                                                                                      di Daniela Ranieri – Il Fatto Quotidiano