Continua a incombere lo spettro dello spread

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Lo spread costantemente sopra quota 270 ormai non fa notizia. Fa più impressione che tocchi quota 290, salvo poi scendere. I titoli italiani, a causa delle ambigue dichiarazioni del governo, non sono considerati sicuri e i mercati pretendono un interesse più alto per finanziare il nostro debito.

Il Paese è fermo, ostaggio dei litigi della maggioranza e dei diktat di Matteo Salvini. E’ proprio il leader leghista, che reduce dal successo delle Europee continua a dettare legge pretendendo una Flat tax ingiusta e costosa. Una misura contestata da Nicola Zingaretti che la definisce “una tassa per la quale chi ha più soldi paga meno tasse e chi ha meno soldi paga più tasse”.

Ma è sul lavoro che il segretario dem attacca maggiormente il governo: “Oggi i giornali confermano e parlano di 280 mila operai, lavoratrici e lavoratori a rischio, ed è quello che denunciamo da tempo: c’è un governo che parla, fa proclami, fa selfie, ma non decide. L’Italia si è fermata mettendo a rischio moltissime famiglie”.

Mentre il governo continua a litigare bloccando l’Italia, il Paese è allo stremo e rischia grosso. A pagarne le spese naturalmente saranno le classi più deboli. Ma oltre i proclami di Salvini, nella sua infinita campagna elettorale che continua ininterrottamente ormai da gennaio. Oltre i post da leader dell’opposizione di Luigi Di Maio – che “dimentica” di essere il vicepremier – il governo è immobile, impantanato in una guerra tra bande senza senso.

In quest’anno a causa dello spread sono stati bruciati miliardi di euro, soldi con cui si potevano mettere in campo misure in grado di aiutare realmente gli italiani. Ma la propaganda viene prima, e nell’attesa di sapere il responso dall’Europa, non si può che registrare un’economia in crisi, dove migliaia di posti di lavoro sono a rischio, dove il ministro dello Sviluppo economico non si accorge fino a fatto compiuto dei fallimenti di società e dove il ministro dell’Interno commenta ogni fatto di cronaca come se non fosse lui il responsabile della sicurezza interna. E’ una commedia dell’orrore, che sta trascinando giù il Paese.             di francesco gerace