CONTINUANO I CONTROLLI SULLA PESCA AL LAGO DI CANDIA

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A BREVE INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE NELLO SPECCHIO D’ACQUA E NELLA PALUDE

Nell’ultimo mese, durante i fine settimana, la Direzione Sistemi naturali della Città Metropolitana di Torinoha incrementato i controlli sulla pesca notturna vietata nel Parco di interesse provinciale del lago di Candia. “In un solo weekend gli agenti di polizia giudiziaria della Città Metropolitana e le Guardie Ecologiche Volontarie coordinate dalla Direzione sistemi naturali hanno contestato verbali di contravvenzione per un importo di circa 1000 euro, sequestrando anche attrezzi per la pesca dilettantistica” spiega Barbara Azzarà, Consigliera metropolitana delegata all’ambiente, ai parchi e alle aree protette. “Nel corso di precedenti controlli era stata inoltre scoperta una ripetuta attività di pesca illecita nelle ore notturne, individuata e bloccata grazie al senso civico di alcuni giovanissimi, che avevano prontamente segnalato il fenomeno alle autorità preposte al controllo, consentendo di individuare i trasgressori”.

Durante l’attività ispettiva sono state comminate sanzioni per un importo superiore a 4000 euro a tre pescatori locali che agivano in concorso tra di loro. Approfittando illegittimamente delle deroghe previste dal regolamento di pesca del Comune di Candia, i pescatori scorretti creavano una barriera di reti non a norma, che copriva quasi un quarto della dimensione del lago. Come previsto dalla legge 154 del 2016 gli attrezzi sono stati confiscati e sono state sequestrate 9 reti da pesca tipo “panterina” non tramagliate, per una lunghezza totale di oltre 500 metri, non conformi al regolamento di pesca del Comune. È stata inoltre sequestrata una barca utilizzata per la posa delle reti vietate. Analoghe attività di vigilanza sono state svolte nel comprensorio dei 5 Laghi di Ivrea, dove sono stati sanzionati pescatori senza licenza, costretti a reimmettere nel lago le specie pescate in modo illegittimo.

La Consigliera Azzarà sottolinea che “soprattutto nel lago di Candia, le attività di vigilanza, oltre alla conservazione della fauna ittica, hanno anche lo scopo di tutelare, in accordo con il Comune, i diritti di pesca previsti dagli usi civici esistenti a favore dei residenti e dei pescatori occasionali che correttamente si dotano dei permessi necessari. La pesca di frodo costituisce un grave danno all’ecosistema lacustre, poiché sovente vengono prelevate specie numericamente ridotte ma di importanza fondamentale per l’habitat, come ad esempio il Luccio. È un danno anche per le attività economiche condotte lecitamente e per la fruizione pubblica dell’ambiente del lago”.

Al di là di casi isolati prontamente sanzionati, occorre dire che, grazie all’attività della Città Metropolitana nella sua qualità di soggetto gestore del parco, gli operatori economici si sono dotati di propulsori elettrici non inquinanti per i natanti privati. È anche stato incrementato in modo significativo il rispetto dell’obbligo di dotarsi del permesso di pesca giornaliero.

Come nel caso delle attività sportive remiere che si svolgeranno durante gli imminenti European Master Games, anche la frequentazione turistica e la pesca nel lago di Candia si svolgono con modalità sostenibili, rispettando i criteri previsti dalle direttive europee, nazionali e regionali in tema di conservazione degli ecosistemi e gestione dei siti della Rete Natura 2000 di cui il parco fa parte. “Il lago di Candia, – ricorda la Consigliera metropolitana Barbara Azzarà – è classificato come ZSC-Zona Speciale di Conservazione della biodiversità ed è in funzione di questo riconoscimento che la Direzione Sistemi naturali, oltre a condurre le attività di vigilanza, sta elaborando il Piano di gestione, grazie al supporto tecnico-scientifico della società Seacoop. Sono inoltre in corso interventi di manutenzione delle proprietà comunali presenti nella palude e del lago, oggetto di una convenzione con il Comune di Candia, firmata il 5 luglio scorso”. Sono previste l’eradicazione delle specie infestanti come il Fior di Loto, l’Ailanto e l’Acero negundo e la riapertura dei sentieri didattici, con lo sfalcio dell’erba e il ripristino degli arredi.

“All’inizio di luglio, – ricorda infine Azzarà – è stata affidata all’associazione “Vivere i Parchi” la gestione delle attività didattiche e informative nel parco e nei siti Rete Natura 2000 dell’Eporediese, mentre all’associazione Artena sono state affidate analoghe attività nelle aree protette e nei Siti della rete Natura 2000 della zona metropolitana sud: Monte San Giorgio, Monte Tre Denti-Freidour, Conca Cialancia, Stagno di Oulx, Colle del Lys, Pra Barant, Rocca di Cavour”.

Tornando a Candia, da notare che nell’autunno verranno avviati ulteriori interventi di riqualificazione naturalistica dell’area della palude, con la realizzazione del nuovo centro per il ripopolamento ittico del lago con il Luccio e altre specie autoctone. È anche previsto il ripristino della connettività ecologica fra palude e lago, per favorire la riproduzione delle specie nella palude e la loro diffusione nel lago.