COSÌ LA POLITICA MANDA IN DEFAULT LE IMPRESE

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COSÌ LA POLITICA MANDA IN DEFAULT LE IMPRESE NEL SILENZIO TOTALE DI SOVRANISTI E POPULISTI

IVANO TONOLI, SEGRETARIO POLITICO NAZIONALE DEL PARTITO UNIONE CATTOLICA: SOLTANTO NOI ABBIAMO RECEPITO L’ALLARME LANCIATO DALL’ASSOCIAZIONE BANCARIA E, UNITAMENTE A CONFEDES, ABBIAMO EVIDENZIATO IL RISCHIO, MORTALE PER LE PMI, DI UNA DIRETTIVA EUROPEA SULLA QUALE TUTTI TACCIONO A STRASBURGO

IL MES, AL CENTRO DEL DIBATTITO STRUMENTALE TRA FAVOREVOLI E CONTRARI, È UNA PARTE DEL PROBLEMA CHE VIENE UTILIZZATA PER COPRIRE TUTTO IL RESTO A CUI SIAMO TRAGICAMENTE ATTESI

OCCORRE UTILIZZARE GLI SPAZI DI MANOVRA ECONOMICO-FINANZIARIA DI STABILITÀ PER IL 2021 PER RINFORZARE IL FONDO DI GARANZIA PER LE PMI A SOSTEGNO DELLA MISSIONE DEGLI ISTITUTI DI CREDITO

PER TORNARE A CORRERE NON SERVONO PIÙ MONOPATTINI, SERVONO PIÙ GARANZIE

La politica nazionale ed europea discute e si divide plasticamente sul sì o no al MES sanitario e alla riforma del trattato generale sul MES stesso, che da meccanismo salva Stati diventa meccanismo “ammazza Risparmiatori””, ma la politica tutta, sovranisti e populisti compresi, tace totalmente sulla ghigliottina in arrivo subito dopo il Capodanno che nessuno di noi festeggerà.
Parliamo della ghigliottina rappresentata dalla direttiva UE di ridefinizione severa del concetto di default, in base alla quale basteranno 100 euro di sforamento sul conto degli affidamenti dopo 90 giorni, 500 nel caso di una impresa, per venire ai sensi di legge collocati in “sofferenza”.

Una direttiva che, se già era profondamente sbagliata prima della pandemia, rischia adesso di desertificare completamente o quasi il panorama imprenditoriale e occupazionale in particolare di una realtà come quella italiana.

Il partito politico Unione Cattolica è stato il solo a fare proprio l’allarme meritoriamente lanciato dall’Associazione bancaria italiana e dal suo Presidente Antonio Patuelli, al quale va la gratitudine nostra e delle PMI associate a CONFEDES per gli interventi messi in atto attraverso le moratorie e gli affidamenti assistiti dal Fondo di garanzia presso il Medio Credito Centrale.

Unione Cattolica chiede che gli spazi di manovra per il 2021 e una quota anticipata del recovery found, siano utilizzati per raddoppiare la dotazione dello stesso Fondo di garanzia, che grazie alla clausola del preammortamento biennale consentirà di compensare e neutralizzare gli effetti della nuova direttiva sul default. In attesa che i fantomatici sovranisti e populisti battano un colpo.

Ivano Tonoli
Segretario Unione Cattolica
Presidente Confedes