Covid, Gentiloni: “Vaccini, l’Ue ha sottovalutato inattendibilità Big Pharma”

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L’Europa è in ritardo sulla campagna di vaccinazione anti Covid. Il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, fa mea culpa: “Forse la Commissione ha sottovalutato quanto le promesse delle case farmaceutiche avrebbero potuto dimostrarsi non attendibili”. Draghi ha chiesto rigore nei loro confronti. E, intanto, si fa strada l’ipotesi di un passaporto vaccinale, ma manca l’intesa e, comunque, non dovrebbe essere decisivo per viaggiare questa estate.

Il giorno dopo il Consiglio europeo, durante il quale Mario Draghi ha affermato che le aziende che non rispettano gli impegni nelle consegne dei vaccini non dovrebbero essere scusate, richiamando gli esempi del Regno Unito e degli Stati Uniti, l’Europa si interroga su come comportarsi nei prossimi mesi. Per Gentiloni l’Ue deve “esigere che le case farmaceutiche rispettino quanto avevano promesso”, ma intanto le settimane passano e l’obiettivo della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, di avere il 70% adulti europei vaccinati entro l’estate diventa sempre più a rischio.

Ecco, quindi, che l’Ue si interroga – soprattutto in vista dell’estate, dove sarà necessario consentire a milioni di cittadini di viaggiare per salvare il turismo – su come intervenire per non creare ulteriori rallentamenti alla campagna di vaccinazione. Si è fatta strada l’ipotesi di introdurre un passaporto vaccinale. “”Tutti hanno concordato sul fatto che serva un documento che certifichi il vaccino“”, ha spiegato Angela Merkel. “La direttiva politica è di averlo nei prossimi tre mesi” ha aggiunto la Cancelliera tedesca.

La strada sembra segnata ma c’è chi, come la Francia, si è detta contraria. Emmanuel Macron, infatti, ha chiesto di “evitare che ogni Paese abbia un proprio sistema”. Il capo dell’Eliseo riunirà la prossima settimana i membri del suo governo per preparare il “pass sanitario” che – ha sottolineato – non sarà un “passaporto vaccinale”. Per Macron la creazione di questo nuovo strumento “porrà molte questioni tecniche, di rispetto dei dati individuali, di organizzazione delle nostre libertà” e per questo “bisogna prepararlo fin da ora tecnicamente, politicamente, giuridicamente”.

Ma, qualora dovesse essere introdotto il passaporto vaccinale, cosa accadrà (soprattutto questa estate) a chi non sarà vaccinato? Improbabile vi siano particolari impedimenti. Il dibattito dovrà tenere conto da un lato del rischio di discriminazioni, dall’altro del fatto che per molti Paesi europei il turismo è fondamentale dal punto di vista economico e sociale. “Una decisione politica a riguardo non è stata presa”, ha precisato Angela Merkel. Altra considerazione di cui tenere conto è che alcune fasce, come i bambini, non possono vaccinarsi contro il coronavirus.