COVID19: TRUMP FIRMA IL PACCHETTO DI STIMOLO ECONOMICO

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Nella notte il presidente uscente Donald Trump ha firmato il pacchetto di stimolo da $900 miliardi approvato a larghissima maggioranza dal Congresso dopo mesi di negoziati tra Repubblicani e Democratici.
Oltre al pacchetto ha anche firmato il finanziamento del governo per l’anno fiscale del 2021 pari a 1.400 miliardi di dollari. Se non l’avesse fatto da questa settimana 800.000 dipendenti pubblici federali sarebbero rimasti senza stipendio e l’intera attività del governo federale si sarebbe fermata.
La legge era stata fermata proprio da Trump qualche giorno fa. A sorpresa disse che non voleva firmare perché l’assegno da $600 da inviare una tantum a chi ne guadagna meno di $90.000 all’anno era troppo basso e andava portato a $2.000. Ma a volerlo da $600 erano proprio i parlamentari Repubblicani.
Ma i $600 dollari sono solo una parte del pacchetto di stimolo. Tra le altre cose sono infatti previsti:
• $325 miliardi per il Paycheck Protection Program (prestiti alle imprese)
• $25 miliardi in assistenza per l’affitto, nonché la continuazione per altri mesi di una moratoria federale sullo sfratto
• $13 miliardi in buoni pasto, crediti d’imposta per il congedo retribuito
• $82 miliardi per aiutare le scuole a riaprire
• $45 miliardi per migliorare i sistemi di trasporto pubblico
• $27 miliardi per migliorare la capacità di testing contro il coronavirus.
Trump ha comunque detto che oggi la Camera lunedì “voterà per aumentare i pagamenti alle persone da $600 a $2.000”. Il leader dei senatori democratici, Chuck Schumer (D-N.Y.), ha risposto affermando: “La Camera approverà la legge per aumentare gli assegni di stimolo a $2.000. Poi passerà al Senato. Nessun democratico si opporrà. Che faranno i senatori repubblicani?”
Nella dichiarazione del presidente si afferma anche che il Senato si concentrerà ora anche sulla riforma della Sezione 230 — la legge che garantisce immunità ai social media per quanto pubblicato dai suoi utenti –, ed aprirà anche una indagine sui presunti brogli elettorali.
Che si ottenga qualcosa con questi due ultimi punti sembra quantomeno improbabile visto che alla Camera i Democratici continuano a detenere la maggioranza. Gli stessi repubblicani fanno sapere che si è trattato di una mossa per “addolcire” il presidente, in modo da ottenere la sua firma.