“Credevamo di partecipare a un incontro governativo Ma ora ci dicano quanti esecutivi esistono”

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“L’incontro è stato convocato su su carta intestata del Viminale dal vicepremier e ministro degli Interni del governo in carica. Se convocati dal governo, noi sindacati andiamo per ascoltare, per dire cosa pensiamo e quali sono le nostre proposte. E così abbiamo fatto: poi naturalmente ci siamo trovati di fronte a un vicepremier che aveva con sé solo rappresentanti di governo del suo partito. Addirittura c’era anche una persona che non fa più parte del governo”.

Landini, sta parlando di Armando Siri, che è sotto indagine…
“Una presenza impropria, forse una provocazione per il resto della maggioranza”.

Eppure Luigi Di Maio si è scagliato contro di voi.
“E’ singolare che Di Maio dica sì alla flat tax proposta da Siri a nome della Lega, e polemizzi con i sindacati perché al tavolo c’era anche Siri. Si metta d’accordo con sé stesso. A noi la flat tax così non piace; è lui che ha fatto il contratto con la Lega”.

Anche l`ex ministro Carlo Calenda dice che andando da S alvini lo avete legittimato.
“Osservazioni senza senso. Ripeto, un sindacato se convocato dal governo ci va. Poi è diventato un incontro improprio, della Lega; ma la convocazione era del governo. Nei giorni scorsi avevamo incontrato il premier Conte e il vicepremier Di Maio, che si erano impegnati a convocare una serie di incontri, senza dare poi seguito alla cosa. Non siamo né suggeritori né ascoltatori: il sindacato ha una piattaforma di proposte, su cui da sei mesi ha riempito le piazze d’Italia. L’abbiamo consegnata anche al vicepremier Salvini, e abbiamo chiesto che il governo in quanto tale definisca tempi e modi per confrontarsi sulle nostre rivendicazioni e sulla legge di Stabilità. Non vogliamo essere strumentalizzati da chicchessia: vogliamo portare a casa risultati per le persone che rappresentiamo”.
Ma a questo punto c’è veramente un governo, secondo Lei?
“Me lo chiedo: il governo è uno o ce n’è più di uno? Ci aspettiamo che dalla Presidenza del Consiglio arrivi la convocazione degli incontri. Certo che quello che è avvenuto ci ha fatto riflettere: proporremo a Cisl e Uil di valutare insieme la situazione, perché nessuno può permettersi di utilizzarci per dibattiti politici poco chiari o beghe interne”.

Che ha pensato, vedendo che c’erano solo rappresentanti del governo targati Lega?
Le era mai capitata una cosa simile?
“Mai. È chiaro che c’è un problema interno al governo. Noi abbiamo espostole nostre proposte, la priorità è il lavoro: servono investimenti pubblici, a partire dal Mezzogiorno, per infrastrutture materiali e sociali e la manutenzione del territorio. Abbiamo ribadito che siamo contrari all’autonomia differenziata perle Regioni, perché il Paese va unito, e non diviso. Occorre aumentare le detrazioni per abbassare le tasse a lavoratori e pensionati E una seria lotta all’evasione fiscale, visto che ogni anno si evadono 120 miliardi di tasse, e vogliamo un contributo di solidarietà e di equità sulle grandi ricchezze finanziarie finalizzato ad un piano straordinario di investimenti verdi e sostenibili. Servono risorse per il rinnovo dei contratti pubblici e privati. Bisogna far diventare il trattamento economico complessivo dei contratti nazionali la condizione minima garantita a tutte le forme di lavoro, cancellando i contratti pirata e certificando la reale rappresentanza dei sindacati e dei datori di lavoro per rendere valido un contratto nazionale”.

Ma Salvini delle cose del Viminale ne ha parlato?
“No. Noi abbiamo ribadito che non siamo d’accordo con quel che sta facendo. Non siamo d’accordo né con la chiusura dei porti né col decreto sicurezza. E nemmeno sullo “sbloccacantieri”, che sta aumentando il subappalto». – intervista di Roberto Giovannini per LA STAMPA