Criptomonete – Criptovalute di Paolo Tasca

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(Executive Director di UCL Centre for Blockchain Technologies)

Tratto da “ Lessico Finanziario “ di Beppe Ghisolfi – ARAGNO Editore

La criptomoneta (o criptovaluta) è un asset digitale disegnato per fungere da mezzo di scambio, unità di conto e riserva di valore complementare alla cartamoneta o altri strumenti monetari. Lo status giuridico delle criptomonete varia sostanzialmente da paese a paese e non è ancora stato definito. Mentre alcuni paesi hanno espressamente bandito o limitato il loro utilizzo, altri lo hanno acconsentito. Tuttavia, le criptomonete non rientrano tra le monete legali riconosciute come strumento di pagamento dalla legge. Ad oggi, le criptomonete rientrano invece nel gruppo delle monete private, virtuali, convertibili emesse da persone fisiche individuali, persone giuridiche private o comunità di persone. Tuttavia, non si esclude che in un prossimo futuro le criptomonete possano rientrare tra la categoria delle monete legali sovrane. Esistono due gruppi principali di criptomonete:
1) le criptomonete pure o native;
2) i gettoni che rappresentano capitale azionario, di debito o diritti di accesso a determinati servizi.
Il sistema monetario su cui si basano le criptomonete pure è alternativo a quelli tradizionali, in quanto non necessita di Banche Centrali o banche commerciali per la creazione della base monetaria e la gestione delle transaioni monetarie. Il sistema è invece decentralizzato e autogovernato da algoritmi criptografici. Questi regolano l’emissione della criptomoneta e le sue transazioni sulla base di regole chiare e alterabili solo con il consenso di una predeterminata maggioranza composta dai membri partecipanti al sistema monetario. La distribuzione della base monetaria tra i membri dipende invece dalla relativa capacità di calcolo e/o di memoria dei loro calcolatori e/o dalla loro ricchezza in criptomoneta (o da qualsiasi combinazione delle tre) rispetto alla comunità. I membri possono essere tra di loro conosciuti oppure possono essere anonimi e anche potenzialmente dannosi e pericolosi. Tuttavia, i codici informatici su cui si basano i sistemi monetari delle criptomonete pure hanno integrato un meccanismo automatico di tolleranza ai danni che permette al sistema di continuare a funzionare anche quando una parte di esso fallisce per la presenza di membri corrotti. Ogni transazione di criptomoneta pura da un membro ad un altro viene registrata in ordine cronologico in un registro digitale (una specie di libro giornale chiamato “ledger”) detenuto da (tutti o alcuni) membri del sistema monetario chiamati validatori. I validatori aggiornano automaticamente la propria replica del registro ogni volta che una transazione (o gruppo di transazioni) avviene all’interno del sistema monetario. Il ledger viene aggiornato con metodi di tipo “appendonly”, cioè non si possono riscrivere o cancellare transazioni già registrate. Le registrazioni sono protette da funzione unidirezionale crittografica di hash (oneway hash function encryption) che rende i dati inalterabili e non ripudiabili. Esiste, inoltre, un sistema automatico di risoluzione delle dispute per cui, senza la necessità di interazione, verifica o arbitrato umano, il software viene scritto in modo che i dati contrastanti o doppi non siano iscritti in modo permanente nel ledger. Ogni transazione valida viene aggiunta una sola volta. Invece, nel sistema monetario dei gettoni il limite della base monetaria ed il suo tasso di espansione sono indipendenti dalla numerosità dei membri e dal numero delle transazioni. In questo caso, la base monetaria dipende da quanta moneta legale o criptomoneta pura sono scambiate per comprare i gettoni emessi dall’emittente. Al momento esistono circa
1.000 criptomonete con una capitalizzazione di mercato complessiva pari a circa 100 miliardi di dollari. La prima e più famosa criptomoneta in circolazione è Bitcoin, introdotta nel 2009 da un individuo o un gruppo anonimo sotto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Il Bitcoin è il primo esempio di criptomoneta diffusa che fornisce una soluzione al problema della fiducia in un sistema monetario decentralizzato autosovrano.