Da Aprile Roma rischia di non avere più il servizio metro

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L’azienda Roma Metropolitane sta per fallire e lo ha comunicato al sindaco Raggi. Un disastro.
Per un “romano de Roma” come me, con tanto di nonna monticiana e culto della Storia capitolina, vedere la Città Eterna in queste condizioni risulta insopportabile.
A differenza della maggior parte delle grandi capitali mondiali, Roma ha un servizio pubblico di trasporti semplicemente VERGOGNOSO. Mentre altre metropoli possono contare su un’estesa ramificazione di linee metro in tutto il tessuto urbano, la capitale d’Italia sfoggia due linee e mezzo di metropolitane: la A e la B, che dividono la città in quattro grandi spicchi, e la più recente C. Fine.
Il resto del trasporto è affidato principalmente a ferrovie regionali ed autobus, quest’ultimi decisamente inaffidabili e colpiti da guasti continui. Il risultato è che spostarsi a Roma diventa sovente un’Odissea, tra ritardi, malfunzionamenti, assenza di servizi.
Eppure non è sempre stato così. Roma ha avuto fino ancora agli anni 60 una fittissima rete di tram. Il trasporto su ferro garantiva ai cittadini romani spostamenti rapidi ed agevoli. In alcune pellicole, come “I soliti ignoti”, sono ben visibili i tram che all’epoca percorrevano le rotaie ancora esistenti. Il problema degli “scavi” era superato.
Poi cos’è successo? Per favorire il trasporto su gomma, e di conseguenza il business della benzina, furono soppresse la maggior parte delle linee tranviarie. Una scelta criminale e demenziale: oggi ne rimangono sei.
Nel frattempo, il tessuto urbano dell’Urbe cresceva senza piani regolatori, a macchia d’olio, dando vita a squallidi quartieri dormitorio o borgate sfilacciate tra di loro. Architetti cani, urbanisti corrotti, palazzinari insaziabili, sindaci incapaci e la mancanza di un progetto a lungo termine fecero il resto. L’imposizione degli idioti vincoli di bilancio europei alle giunte comunali, con conseguente taglio della spesa pubblica, è stata poi la mazzata finale.
In pratica, la giunta Raggi porta avanti una triste tradizione di amministratori capitolini incapaci, privi di una chiara visione di Roma. Il declino della Capitale non è stato né iniziato né arrestato dal M5S, semplicemente va avanti da anni senza che si riesca (o meglio, si voglia) porvi rimedio.
Osservo la mia amata città sprofondare nel degrado, arrendersi alla bruttezza e rendersi aliena ai suoi stessi cittadini. Eppure il riscatto di Roma sarebbe un volano straordinario, sia dal punto di vista economico che da quello civile. Identità e innovazione, se ben calibrati, troverebbero in Roma un laboratorio di rinascita urbana.
D’altronde, risorgere dalle ceneri è nella natura della Città Eterna, da più di ventisette secoli. Ma questo, chi la governa, neanche lo sa.
Matteo Brandi