Danimarca equipara il sesso non consensuale allo stupro

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Si tratta di un passo importante per la legislazione danese, che di fatto implementa la Convenzione di Istanbul del 2014.

La Danimarca ha inasprito la propria normativa sullo stupro, di fatto penalizzando in maniera molto severa il sesso non consensuale, equiparandolo di fatto allo stupro.

In precedenza la legge danese prevedeva che fossero trovate prove di violenza o minacce da parte dello stupratore, lasciando tuttavia una zona d’ombra per quei casi in cui non si era dato il proprio esplicito consenso al rapporto sessuale.

“Ora è chiaro che se entrambe le parti non sono d’accordo sul rapporto sessuale, allora si può considerare stupro”, ha dichiarato ai giornalisti il ministro della Giustizia Nick Haekkerup, come riporta il New York Times.

La legge entrerà in vigore a partire dall’1 di gennaio.

Il suo processo di approvazione ha radici molto profonde: nel 2014, con l’approvazione della Convenzione di Istanbul, veniva infatti affermato il ruolo centrale della consensualità nell’analisi dei casi di stupro da parte della legge. Sono dunque stati necessari sei anni di attesa affinché la legislazione danese implementasse l’accordo.

Quello relativo allo stupro è l’ennesimo atto legislativo approvato dalla Danimarca sul tema dei diritti civili e l’uguaglianza di genere, dopo che nei mesi scorsi era stata approvata una legge sullo stupro coniugali ai danni degli uomini.
I dati sugli stupri in Danimarca

Stando ai dati del Ministero della Giustizia di Copenhagen, si stima che circa 11.400 donne siano vittima di stupro o tentato stupro in Danimarca ogni anno, con oltre la metà di loro di età inferiore ai 25 anni.

L’anno scorso, tuttavia, sono stati riportati solo 1.600 casi di stupro o tentato stupro, con appena 314 condanne, a testimonianza di un trend negativo per quanto riguarda la possibilità di punire effettivamente gli autori di questi reati.