Di Stefano: “Fondamentale è fornire il servizio agli iscritti”

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Abbiamo avviato un tavolo al ministero degli Esteri

“L’Italia – ha aggiunto – è uno dei Paesi che investe di più nel fondo per l’Africa, che ha i progetti di corridoi umanitari dal Sahel e dalla Libia per portare i migranti aventi diritto in Italia, è un Paese che investe tantissimo anche grazie alle associazioni, nell’aiuto concreto da dare ai migranti, però non possiamo svuotare il mare con un cucchiaino”.

“Credo che la questione della cittadinanza non sia una vera chiave di successo di questa storia: da parte egiziana verrebbe solo vista come un tentativo di ingerenza, un voler forzare la mano. Il Governo sta lavorando, come ha fatto da sempre, nel silenzio, perché nel silenzio si risolvono le cose. Il silenzio è l’unica arma che il Governo può e deve usare. Alzare il tono in termini di scontro con questi Paesi, dove la leadership ha bisogno di legittimarsi continuamente, porta soltanto un allontanamento. Il double track, il Parlamento che agisce in un modo e il Governo che agisce un po’ più nel silenzio, possa portare un vantaggio massimizzato rispetto a un coro vocale contro un Paese”.

Rispondendo poi a una domanda se le affermazioni circa l’importanza di agire in silenzio possano essere una critica alle affermazioni del premier Draghi sul presidente turco Erdogan, Di Stefano ha detto: “credo che il presidente Draghi non volesse intendere in modo così duro quello che ha detto, tanto che nei fatti non ha continuato con quel tipo di tono né con azioni in quella direzione.

 Erdogan è un autocrate, ha un peso netto sul suo Paese nelle relazioni internazionali, però è un Presidente eletto, non si può definire dittatore. L’Italia con la Turchia ha relazioni storiche importantissime, è il nostro primo partner nella regione, i rapporti devono necessariamente essere distesi, anche perché per l’Europa la Turchia è un partner fondamentale, a prescindere dal suo Presidente. Con la Turchia le relazioni bilaterali non si sono mai interrotte, lo stesso presidente Draghi ha avuto interazioni con il governo turco nelle ultime settimane, la diplomazia sta lavorando, ma questo va nell’alveo della normalità, l’anomalia sono stati quei due giorni di toni esagerati, ma credo tutti abbiano capito che non ce ne fosse bisogno”.

“Credo sia fondamentale che i nostri elettori ed attivisti abbiano il servizio che Rousseau dava, non Rousseau a tutti i costi. Il movimento sopravviverà sempre a queste dinamiche interne, perché ha a cuore l’interesse del Paese, troverà il modo di dare questi servizi a chi vorrà utilizzarli senza necessariamente stare sotto l’associazione Rousseau”.

“Sono stato fermamente convinto – ha aggiunto – della necessità di rinsaldare il rapporto, purtroppo non si è riusciti e non vorrei mettermi a disquisire su di chi sono le colpe, credo siano un po’ di tutti in realtà. L’obiettivo oggi è dare quei servizi che solo noi come movimento politico in Italia abbiamo portato da anni a questa parte”.

La fase di riflessione all’interno del M5S “sicuramente ci ha creato un po’ di afasia, di distanza dal dibattito politico. È altrettanto vero che ci siamo sempre caratterizzati per la volontà di investire risorse ed energie per risolvere i problemi, non per parlarne e basta. Il PNRR è frutto di questa nostra visione, c’è dentro tutto quello che abbiamo sempre chiesto, e questo ci basta. È chiaro che a Conte chiediamo uno sforzo immane, quello di far risorgere un movimento che ha avuto una grande difficoltà in questo ultimo periodo. Lui lo fa nel suo modo: dettagliato, meticoloso, introspettivo per certi aspetti. Ovviamente ora siamo sul divenire di un progetto nuovo, altrimenti sarebbe davvero troppo il tempo”.

“Noi non creiamo polemica dove non c’è bisogno, noi vogliamo che le cose siano fatte bene. Abbiamo una grande battaglia che quella di mantenere il superbonus attivo speriamo per anni, perché è l’unica misura che permette una vera transizione ecologica nel Paese, perché consente l’efficientamento energetico. È una misura sostenuta da tutti, anche gli imprenditori, tant’è che persino Forza Italia con cui non condividiamo tantissimo di solito la sostiene. Noi vogliamo garanzie. Ma il PNRR non deve prevedere già necessariamente i fondi, questa cosa si risolve in legge di bilancio. Vogliamo che sia chiaro il messaggio, cioè che Draghi si impegni affinché il superbonus sia prorogato oltre il 2022, questo è quello che ci interessa. Poi i fondi si trovano nello strumento giusto, non faremo certamente polemiche se c’è la garanzia e si trovano i fondi”. Così a L’Ospite, su Sky TG24 il Sottosegretario agli Affari Esteri Manlio di Stefano.