DIESELGATE, CODACONS CHIEDE SEQUESTRO AUTO COINVOLTE NELLO SCANDALO

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PROPRIETARI RISCHIANO INCRIMINAZIONE PER CONCORSO IN OMICIDIO COLPOSO

INTANTO PARTE DENUNCIA A 104 PROCURE CONTRO MINISTRI GRILLO, COSTA E DI MAIO

L’inquinamento prodotto dai modelli di auto Volkswagen coinvolte nello scandalo Dieselgate ha causato in Italia 1.250 morti, e di tali decessi potrebbero essere chiamati a rispondere anche i proprietari delle vetture le cui emissioni siano state alterate dalla casa automobilistica. Lo afferma il Codacons, che ha presentato oggi una nuova iniziativa legale sul caso.

“Abbiamo deciso di presentare un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia affinché si proceda con il sequestro delle auto coinvolte nello scandalo Dieselgate circolanti in Italia, auto che ovviamente dovranno rimanere nelle disponibilità dei proprietari ma che ad oggi ma sono a tutti gli effetti prove di reato, nonostante i richiami eseguiti sulle vetture – spiega il presidente Carlo Rienzi – Un recente studio dell’istituto internazionale Iiasa (International Institute for Applied Systems Analysis ) ha quantificato infatti in 1.250 il numero di decessi provocato in Italia dall’eccesso di emissioni dei motori diesel rispetto a quanto certificato dalle case automobilistiche nei test di laboratorio. A livello legale, quindi, i proprietari di tali vetture potrebbero essere loro malgrado responsabili di concorso in omicidio colposo”.

Nell’esposto l’associazione chiede inoltre di verificare le responsabilità dei Ministri Giulia Grillo, Sergio Costa e Luigi Di Maio, in relazione alle omissioni dei Ministeri competenti sul fronte Dieselgate, e per il possibile concorso nei reati che saranno ravveduti dalla magistratura. Si legge nell’atto del Codacons:

“nel caso di specie è ipotizzabile non solo la responsabilità di Volkswagen per il delitto di inquinamento ambientale o – finanche – per quello di disastro ambientale, omicidio colposo, reati cui all’art. 452 bis c.p. art. 452 ter c.p. art. 452 quater c.p., pericolo per la sicurezza e l’incolumità pubblica, oltre alla possibilità di configurarsi di fattispecie quali violazione dell’art. 32 della Costituzione, nonché responsabilità del Ministero della salute, del Ministero dell’ambiente, del Ministero dello sviluppo economico, per concorso nei suddetti reati, per il reato di cui all’ art. 328 c.p. , omesso controllo e vigilanza.”