Dl sostegni, Corte dei Conti: condono può spingere a evasione

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Il decreto legge sostegni interviene a favore degli operatori economici, con l’annullamento delle cartelle di importo limitato, risalenti al decennio 2000-2010. ”Una scelta che non appare condivisibile”. Lo afferma la Corte dei Conti nella memoria sul decreto legge sostegni, depositata nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Secondo la magistratura contabile la misura ”oltre a dare adito a perplessità sul piano della coerenza con le finalità complessive del provvedimento, risolvendosi in un beneficio erogato a un vastissimo numero di soggetti, molti dei quali presumibilmente non colpiti sul piano economico dalla crisi, genera disorientamento e amarezza per coloro che tempestivamente adempiono e può rappresentare una spinta ulteriore a sottrarsi al pagamento spontaneo per molti altri”.

Il condono contenuto nel decreto legge sostegni è fonte di ”rilevanti perplessità” dovute al fatto che ”questo è il terzo annullamento unilaterale di cartelle adottato nell’ultimo ventennio, a conferma di una sostanziale impotenza dello Stato a riscuotere i propri crediti, specie se di entità contenuta” afferma la Corte dei Conti.

A intervenire è anche Bankitalia. I ”condoni” contenuti nel decreto legge sostegni provocano delle conseguenze in termini di ”incentivi negativi per l’affidabilità fiscale degli operatori economici e disparità di trattamento nei confronti dei contribuenti onesti” afferma Palazzo Koch nella memoria depositata nelle commissioni Bilancio e Finanze del Senato. Quanto all’intervento che ”mira ad alleviare, seppure in misura circoscritta, l’onere burocratico e amministrativo dell’agente della riscossione a fronte di carichi considerati per lo più di difficile esigibilità e a reindirizzare le attività e le risorse verso azioni più proficue” Bankitalia ricorda che il presidente del Consiglio ha sottolineato la necessità di ”una riforma per rendere più efficienti i meccanismi di riscossione e per rafforzare la lotta all’evasione fiscale”.