Draghi ha letto i nomi de suo governo

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Vorrei esprimere solo brevi impressioni, necessariamente un po’ superficiali in attesa che il programma chiarisca i veri indirizzi che Draghi vuole dare al suo governo.
Si può dire che questo governo, riconfermando alcuni ministri, non cancella quello precedente di Conte, anche se cambia non poco.
La Lega con lo Sviluppo economico raggiunge il suo obiettivo di voler provare a rappresentare gli interessi del Nord produttivo.
L’uscita di Provenzano lascia però in Sud meno coperto.
Il M5stelle ottiene il suo obiettivo di avere un ministero dell’ecologia forte per il quale si era battuta, ponendolo come condizione per il suo appoggio al nuovo governo.
La novità del PD al lavoro e al sociale, con Orlando, è una bella sfida per il partito: se non ora quando provare a rappresentare davvero gli interessi dei più deboli e dei lavoratori?
Bimbetti alle pari opportunità lascia i pò perplessi e espone al rischio di un ossimoro.
Peccato che nella delegazione del PD non ci sia neppure una donna. Credo che ce lo faranno notare.