Draghi premier, nel 2017 il leader della Lega lo definiva complice di chi massacra l’economia

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Mentre sta sempre più prendendo forma l’ipotesi di un esecutivo guidato da Mario Draghi sono molti gli esponenti del centrodestra che non si oppongono esplicitamente a una presidente del Consiglio dell’ex vertice di Bankitalia. Tra questi anche Matteo Salvini, che nonostante abbia come obiettivo quello di andare alle elezioni il più presto possibile non ha precluso la possibilità che a traghettare il Paese verso il voto sia proprio un governo Draghi.
Quando Salvini non voleva Draghi premier

Toni da politico riflessivo e moderato quelli del leader della Lega, che però stridono terribilmente con le parole che solo qualche anno fa rivolgeva proprio all’allora presidente della Bce, accusato da Salvini di essere complice di chi stava massacrando l’economia italiana: “L’Euro ci tiene uniti, è irrevocabile” sentenzia Mario Draghi. Spiace che un italiano sia complice di chi sta massacrando la nostra economia, il nostro lavoro, i nostri giovani, la nostra speranza”.

Attualmente invece Salvini non sarebbe di per se contrario a un governo con Draghi come guida, a patto che compia esclusivamente il disbrigo delle questioni più urgenti per il Paese di modo da poter andare a elezioni prima dell’estate: “Il punto non è il nome della persona. È lui che ci deve dire che cosa intende fare. Per noi, si possono approvare rapidamente i decreti su queste priorità, e poi andare al voto a maggio o giugno. Entro l’ 11 aprile si può concludere il lavoro di approvazione delle misure urgenti per il Paese”. Parole simili a quelle dell’alleata Giorgia Meloni, la quale pur esprimendo contrarietà a Draghi come premier ha affermato: “Anche dall’opposizione ci sarà sempre la disponibilità di Fratelli d’Italia a lavorare per il bene della nazione”.