Ennesima aggresione nel carcere di Parma

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Ennesima aggressione nelle carceri italiane. Ieri è toccato a Parma, dove s’è verificata una nuova aggressione ad alcuni addetti alla sicurezza del carcere divia Burla. Eventi di questa natura ormai si ripetono quotidianamente ed è un trend assai allarmante. Un crescendo che non sembra aver fine.

La FP CGIL si domanda se non sia giunto il tempo di avviare un’attenta riorganizzazione del sistema penitenziario, sottolineando l’insensatezza di confinare il problema di aggressioni o fatti analoghi all’interno del perimetro di ogni istituto, quando in realtà si tratta di una emergenza che dovrebbe coinvolgere tutte le istituzioni nel cui territorio insistono istituti penali.

È giunto ormai il tempo che il tema carcere torni al centro dell’agenda politica di questo Paese. Le discussioni infinite non fanno altro che partorire topolini, come è accaduto con l’annunciata riforma dell’ordinamento penitenziario, mentre i problemi si incancreniscono. Problematiche di questa natura non possono essere affrontate esclusivamente dal punto di vista della sicurezza. Oggi quegli operatori all’interno degli istituti svolgono un compito enorme e senza gli strumenti necessari. Ma si può lasciare solo alla sicurezza la gestione di problematiche, che andrebbero affrontate con strumenti di sistema, così ampie e complesse?

Il sindacato di categoria ritiene che non sia più tempo di attendere e che ognuno per quanto di competenza debba fare la propria parte, perché, come recitava Dostoevskij, “il grado di civiltà di un paese si misura osservando le sue carceri”.