Etichettatura nutrizionale, la guerra (nella Ue) continua

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CNA Agroalimentare apprezza decisamente l’impegno in sede europea del governo italiano, e in particolare della ministra Teresa Bellanova, contro l’etichetta nutrizionale a colori sul modello del Nutriscore francese. Un modello che, come ha spiegato la ministra, è frutto di un approccio non neutrale. E’, inoltre, incomprensibilmente punitivo rispetto alle eccellenze agroalimentari italiane e non assicura un’informazione corretta a garanzia dei consumatori e dei sani stili di vita.

Il voto contrario espresso dall’Italia, con altri Paesi, durante il Consiglio dei ministri Ue dell’Agricoltura e della Pesca ha evitato un’adozione all’unanimità della proposta e di conseguenza la sua inclusione tra le conclusioni del Consiglio. Eventualità questa che avrebbe rappresentato il sostanziale via libera alla Commissione europea perché proponesse il simil Nutriscore.

La guerra, purtroppo, è tutt’altro che conclusa. La votazione non impegna l’Eurocommissione, cui spetta la formale presentazione delle proposte legislative. Ed è per questo che, come ha fatto ieri, il nostro Paese deve cercare alleati su un principio indiscutibile: a un’alimentazione salutare non si arriva attraverso una classificazione semplicistica dei cibi in buoni e cattivi, una formula che farebbe comodo solo alle industrie transnazionali trasformatrici di Paesi spesso senza tradizione agroalimentare alle spalle.

CNA Agroalimentare sostiene, invece, la proposta italiana di Nutrinform Battery perché basata, rispetto al Nutriscore, su tre principi fondamentali: 1) Valore scientifico; 2) Aiuto all’ acquisto consapevole; 3) Educazione alimentare.