Famiglia: ripartire dall’assegno unico universale

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Adozione - infanzia - bambini - genitori - famiglia Foto Romano Magrone. Archivio Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento

“Le difficoltà che hanno accompagnato la lenta agonia del governo Conte, fino alla sua caduta, hanno reso più incerto il cammino di una riforma importante a un passo dalla sua realizzazione: parliamo dell’assegno unico e universale per i figli a carico, il cui pagamento è previsto dal prossimo mese di luglio e per il quale la Legge di Bilancio ha già stanziato 3 miliardi (più 5,5 per il 2022). Che fine farà ora l’assegno? E che percorso seguirà il Family Act, la riforma curata dall’ex ministra Elena Bonetti che aveva messo in campo un ventaglio ampio di misure per la famiglia?”: sono le domande che pone oggi il quotidiano “Avvenire”, in un editoriale a firma di Massimo Calvi.

“”Le premesse per una ripartenza positiva del percorso con un governo guidato da Mario Draghi ci sono””, spiega Calvi.

L’augurio, insomma – aggiunge Calvi – è che non si torni indietro, giacché “l’assegno unico e universale, che dovrebbe arrivare a trasferire alle famiglie una cifra almeno attorno ai 250 euro mensili a figlio, è una delle risposte possibili alla crisi delle nascite: l’obiettivo è mettere l’Italia al passo con i Paesi più attrezzati in tema di politiche familiari, ma anche correggere la distorsione che ci fa una delle nazioni occidentali in cui alla nascita di un figlio il reddito disponibile dei genitori si abbassa più nettamente e la povertà aumenta più velocemente”.