Gozi: “Quel nuovo asse fra Roma e Parigi”

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Sono d’accordo con lei: più solidarietà in Europa. In questa fase darwiniana, non vince il più forte ma chi dimostra di avere la maggiore capacità di trasformazione. La soluzione contro la crisi è europea. Dimostriamo maggiore audacia nel concepire il nostro futuro comune. Da una parte, alcuni ripetono gli sbagli: decidono insieme a Bruxelles e poi accusano l’Europa di errori o lentezze. Dall’altra, abbiamo realizzato l’impensabile con il Piano di Rilancio europeo (NextGenEU) ma non abbiamo fatto altrettanto per le nostre capacità di ricerca e industriali.

Ecco il nostro obiettivo: dotarci di una vera autonomia industriale e rafforzare la nostra risposta strategica in parallelo all’azione del presidente Biden.

Mario Draghi ed Emmanuel Macron ne saranno i protagonisti: il 2021 sarà l’anno di una nuova relazione trA Roma e Parigi per l’Europa. A Berlino, Angela Merkel è in uscita dopo 16 anni. A Roma, alla guida del governo abbiamo una grande personalità europea come Mario Draghi. Come sarà giudicato? Dalla capacità di sfruttare pienamente il Recovery Plan e attuare le riforme necessarie.

L’Italia beneficia di più di un quarto dell’intero piano Ue e dall’Italia dipende il suo successo europeo. Va dimostrato che i Recovery bond, il debito comune europeo e le nuove risorse dell’Ue (come la digital tax) funzionano e possono diventare un nuovo strumento permanente di crescita.

A Parigi, Macron, che vinse nel 2017 scegliendo l’Europa, si prepara alla presidenza francese dell’Ue, a partire da gennaio 2022, e poi alle elezioni presidenziali di maggio.

La visione europea di Draghi e Macron converge. Non c’è vera sovranità per nessuno senza una nuova sovranità europea di fronte a sfide come il digitale, la finanza, il clima o la sicurezza. La trasformazione deve continuare. Abbiamo l’occasione storica di riformare il Patto di stabilità e di dotarci di una vera capacità finanziaria e di investimenti comune.

Il 9 maggio inizia la Conferenza sul futuro dell’Europa: proposta da Macron a tutti gli europei il marzo 2019 nella lettera “Renaissance”, dovrà dare vita a una partecipazione democratica senza precedenti per preparare una grande riforma Ue. Poco dopo, Italia e Francia firmeranno quel trattato bilaterale che lanciammo al Vertice di Lione nel 2017: segnerà una svolta storica nella nostra azione congiunta in Europa. Possiamo così diventare insieme i protagonisti del rilancio europeo. Non c’è bisogno di ottimismo: ci vuole “solo” molta determinazione.