I Medici Veterinari: protagonisti nel recupero delle eccedenze

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Nel 2016, a seguito dell’entrata in vigore della legge 166/2016 (Legge Gadda) contro lo spreco – tra gli altri – di alimenti, è stato sottoscritto un accordo di collaborazione tra Banco Alimentare e la SIMeVeP (Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva). A siglare l’accordo il Presidente di SIMeVeP Antonio Sorice. A 3 anni dalla firma di questo protocollo, lo abbiamo incontrato per chiedergli di fare qualche valutazione insieme.

Cosa c’entra la vostra categoria con la lotta allo spreco alimentare che Banco Alimentare persegue?

Pochi sanno che il Medico Veterinario si occupa anche di sicurezza alimentare. In realtà ci occupiamo di tutto ciò che riguarda la sicurezza di tutti gli alimenti di origine animale e dei prodotti derivati. Ci occupiamo insomma della tutela del consumatore, controllando tutte le filiere produttive, come si suol dire dal campo alla tavola. Perciò il Medico Veterinario può e deve essere protagonista nel recupero delle eccedenze di cibo e della lotta allo spreco.

In questi 3 anni trascorsi dalla sigla del protocollo, quali iniziative avete promosso?

Abbiamo organizzato in tutto il Paese, anche in collaborazione con il Ministero della Salute, corsi di formazione che hanno raggiunto circa 700 professionisti tra Veterinari, Medici igienisti, tecnici della prevenzione, un’opera di sensibilizzazione e di formazione che li portasse ad assumere un ruolo pro-attivo nelle tante iniziative che nascono su tutto il territorio.

Questo coinvolgimento ha consentito ai colleghi di facilitare il recupero delle eccedenze ai fini della donazione in tante situazioni.

Nella sua esperienza cosa è cambiato? Sappiamo che il suo coinvolgimento personale è stato forte, in prima persona e intenso…

Personalmente sono sempre stato convinto dell’importanza del nostro ruolo e del contributo che potessimo dare, ma le soddisfazioni più grandi sono arrivate proprio dai quei colleghi che, inizialmente scettici, sono diventati i principali protagonisti di iniziative di recupero di eccedenze di cibo. Oggi tutta la categoria dei Medici Veterinari ha assorbito questa consapevolezza e credo di poter dire che in ogni ASL d’Italia ci sia un Medico Veterinario che possa essere di aiuto e di supporto per garantire la sicurezza alimentare del cibo recuperato e donato.

In che modo i medici veterinari possono diventare ambasciatori del NON spreco alimentare?

Lavorando a contatto con gli operatori commerciali di tutte le filiere produttive, i medici veterinari possono diventare testimoni del fatto che recuperare cibo per la donazione non è solo un atto di generosità, seppur importante, ma è soprattutto un cambio di paradigma. Significa restituire valore al cibo, significa dare un valore di condivisione della vita delle persone, dalle più fortunate alle meno fortunate, significa maggior attenzione alla sicurezza di ciò che si produce, perché il cibo avrà una nuova vita.

In concreto come possono i suoi colleghi aderire a questa sfida e fare “la differenza”?

Donare un po’ del nostro tempo e mettere a disposizione la nostra professionalità per recuperare cibo per chi è in difficoltà non solo non ci costa nulla, ma contribuisce a dare un ulteriore senso alla nostra professione. Perché il cibo, se non è sicuro, non è cibo.