I numeri sono impietosi

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I numeri sono impietosi e dicono che sul fronte dell’occupazione le più danneggiate dalla crisi sono le donne. Nel mese di dicembre l’Istat certifica una flessione complessiva dei posti di lavoro dello 0,4% rispetto a novembre (in assoluto vuol dire 101 mila occupati in meno), ma a colpire è il fatto che il calo sia in larga parte concentrato sul versante femminile. Rispetto al mese di novembre le donne occupate sono diminuite a dicembre di 99 mila unità, mentre tra gli uomini la flessione è di 2 mila posti di lavoro. Un fenomeno analogo viene registrato su base tendenziale: il mese di dicembre l’occupazione femminile segna una battuta di arresto del 3,2% rispetto al mese di dicembre 2019, quella maschile cede l’1%. Il saldo finale di un anno contrassegnato da dieci mesi di pandemia si traduce in una perdita di 444 mila posti di lavoro(ci sono 312 mila donne in meno nel mondo del lavoro, gli uomini diminuiscono di 132 mila unità), su base annua significa una riduzione complessiva degli occupati dell’1,9%