Il festival di Sanremo blinda e mortifica cittadini e commercianti

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IMPERIA – “Divieto di stazionamento e di transito pedonale nella zona dell’Ariston”, “autorizzato a passare solo chi deve recarsi in un negozio cui sarà consentito il passaggio”.

“Divieto di stazionare davanti a alberghi e strutture che ospitano cantanti e artisti”.

“Ristoranti vicini all’Ariston che fanno servizio mensa per il personale del festival sono chiusi al pubblico”.

“”Servizi televisivi e interviste vietate perché creano assembramenti””.

POTREMMO DEFINIRLO: L’ANTIFESTIVAL DI SANREMO a causa del quale vengono rafforzati tutti i divieti già forti per la pandemia che sta colpendo pesantemente la città dei fiori ormai in zona arancione/rossa.

Il Festival è per sua natura un momento di aggregazione, ma per Sanremo è il momento più’ importante per l’economia del territorio per bar ristoranti alberghi negozi ed anche per il Casinò oggi tristemente chiuso.

Che senso ha per Sanremo fare il Festival? Che vieta addirittura il “transito e lo stazionamento” nel cuore della città? Pochissimi ristoranti e alberghi ospiteranno il “carrozzone” ne siamo lieti per loro ma non si può giustificare un ritorno economico per il 5% dell’imprenditoria locale quando tutto intorno ci saràun Lockdown da zona arancione rinforzata.

Non si riesce a capire perché non si sia voluto rinviare a ottobre, persino le Olimpiadi sono state spostate. Un rinvio sperando che dopo alcuni mesi tra vaccini, estate, si potesse arrivare a vivere un festival 2021 che potesse dare fiato ad una economia del territorio allo stremo.

Ma il Comune neanche ha preso in considerazione l’ipotesi, il Sindaco Biancheri neppure risponde alle nostre domande e si concede solo alla socia Rai e agli organi d’informazione che non contestano la sua linea ed emana ordinanze che penalizzano ulteriormente i suoi cittadini e i commercianti.

Bell’esempio di democrazia, di rispetto dell’informazione libera che esprime la propria opinione e offre spazio per motivare le decisioni prese e chiede spiegazioni al primo cittadino che dovrebbe esserlo di tutti e non solo di alcuni.

Vince la Rai che ha sempre considerato Sanremo uno spettacolo televisivo e null’altro.

Vince l’Ariston di Vacchino che diventa il Teatro più ricco d’Italia con oltre 2 milioni di introito di affitto contro 1 milione di alcuni anni fa, che riesce ad affittare come detto a Primocanale un Teatro che dovrebbe essere chiuso come tutti gli altri, salvo deroga divina della Rai a 18.000 euro al giorno.

Chapeau mister Vacchino!

Perde Sanremo e il suo Sindaco Biancheri ormai relegati ad un ruolo davvero marginale e costretti a blindare in casa cittadini e commercianti che magari ad ottobre avrebbero potuto ottenere risultati economici molto importanti per il loro bilancio 2021.

Perde il Casino’ chiuso durante il Festival.

Conosco bene Sanremo, dal 1983. Ho assistito a grandi battaglie tra sindaci e Rai per le convenzioni e per difendere Sanremo. Sapevano farsi rispettare e difendevano davvero gli interessi della città.

Mi rattrista vedere ormai come i rappresentanti di questa Sanremo delegati a difenderla dagli attacchi esterni siano ormai proni alle decisioni calate da Roma che penalizzano gli interessi del territorio e dei suoi cittadini.