Il governo peggiore di sempre

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Quello Draghi è il governo peggiore di sempre innanzitutto per come è composto. Il governo di “alto profilo” e “dei migliori” erano delle bufale. Sono entrati i soliti noti. Riciclati politici e pure tecnici. Un governo nordista, con poche donne, vecchio. Anche quella della competenza era una gran bufala. In Italia funziona così. Se fai comodo e sei dalla loro parte allora sei competente, altrimenti no. Il governo Draghi è il peggiore di sempre anche perché nasce a seguito di un’operazione di palazzo tra le più opache e ciniche degli ultimi anni. Col tradimento di un premier apprezzato dai cittadini e il suo frettoloso accantonamento. Se il governo Conte era quel disastro che dicevano, allora non si capisce il perché molti dei suoi ministri sono stati riconfermati. Il governo Draghi è poi il peggiore di sempre perché fin dagli albori ha fatto emergere i più nefasti vizi che intossicano il nostro paese. L’ipocrisia viscerale, il voltagabbanismo senza pudore, la piaggeria verso i potenti di turno, l’egocentrismo sfacciato. Davvero tutto il repertorio. Ma il governo Draghi è il peggiore di sempre anche perché non ha né una identità né una visione essendo sostenuto da una accozzaglia di partiti che la pensano in maniera opposta, e non ha nemmeno un programma. Draghi non ha spiccicato ancora una parola su cosa vuol fare eppure tutta la vecchia politica stracciona si è già inchinata ai suoi piedi. Vecchia politica che fino a ieri litigava su tutto e da quando è spuntato Draghi finge di andare d’amore e d’accordo. Quando finirà la farsa, inizieranno i veti incrociati e Draghi sarà costretto all’ordinaria amministrazione. Recovery, passerelle internazionali mentre per tutto il resto seguirà la linea tracciata da Conte. Continuità, altro che panzane. Tanto rumore per nulla. Draghi ha messo in piedi una specie di mini-consiglio di amministrazione di fedelissimi con cui realizzerà quello per cui è stato ingaggiato. Per il resto cercherà di salvarsi la faccia e si sfilerà non appena gli straccioni della vecchia politica ricominceranno a far cagnara. Ma quello di Draghi è il governo peggiore di sempre anche perché non rappresenta affatto la fase storica che stiamo vivendo. Il 4 marzo i cittadini hanno votato per il cambiamento dopo decenni di malapolitica partitocratica. Questo governo è la rivincita della vecchia partitocrazia. È composto in parte da politicanti e partiti corresponsabili della rovina del paese e in parte da chi aveva promesso il cambiamento e si è rimangiato tutto. Altro che nuova centralità democratica dei cittadini e sovranità popolare come promettevano i vincitori del 4 marzo, il governo Draghi è il trionfo delle lobby, delle caste e della tecnocrazia. Un governo antistorico. Rispetto poi alle sfide del domani, il governo Draghi appare del tutto inadeguato. Più che un ponte di comando proiettato verso il futuro, sembra una fotografia imbarazzante dello stato scadente delle classi dirigenti del paese. Il paese vero è altrove, i suoi talenti migliori pure. Il governo Draghi nasce con la scusa dell’emergenza. Ma Conte la stava già fronteggiando egregiamente e avrebbero dovuto lasciarlo lavorare se davvero ci tenevano tanto. La vera emergenza era poi un anno fa quando i partiti che sostengono Draghi si pugnalavano a vicenda. Adesso più che altro c’è da spartirsi una montagna di soldi ed è questo uno dei moventi principali dell’ammucchiata. Senza dubbio il peggiore governo di sempre che ha l’aggravante di nascere senza opposizione se non per i sovranisti della Meloni e con tutta la stampa delle lobby schierata a favore. Altro che fronteggiare l’emergenza, è questo governo la vera emergenza. Un governo emblema del ritorno della vecchia politica e della vecchia Italia dopo che gli italiani avevano disperatamente chiesto un cambiamento radicale il 4 marzo. Una pagina davvero triste della nostra democrazia ma piangersi addosso non serve a nulla. I cittadini che credono ancora nel cambiamento devono piuttosto rimboccarsi le maniche in modo da tornare al voto e cestinare al più presto il peggiore governo di sempre.                                                                             (Tommaso Merlo)