In parole poverissime

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Salvini convoca i sindacati per spiegargli la manovra economica.
Che è una cosa che dovrebbe fare il ministro del lavoro Di Maio, in realtà, ma ormai tutti hanno capito benissimo che Giggino, da quando si è reso conto che rompere con la Lega e andare alle elezioni sarebbe un suicidio per lui e per il M5S, ha trovato impiego fisso come scendiletto di Salvini.

E cosa vorrebbe spiegare il ministro dell’interno, ai sindacati?
Che la Flat Tax è una cosa buona, perché farà ripartire l’economia e gli investimenti, e poi si ridurrà l’evasione fiscale, perché se si abbassano le tasse tutti iniziano a pagarle.

Che è una teoria sbugiardata da tutti gli studi accademici in materia, ma tanto gli elettori leghisti che ne sanno?
Abbassare le tasse non farà crescere gli introiti dello Stato, li farà diminuire.
Quindi lo Stato, alla lunga, dovrà tagliare i servizi.
Scuola, sanità, ammortizzatori sociali.
E chi ne farà le spese?
I più poveri, come al solito, mica quello che guadagna 60.000€ e che si ritrova di colpo a pagare il 15% di tasse.

Ma il bello è che anche in questo momento, per fare la Flat Tax, ci sono solo due modi: o si taglia brutalmente la spesa sociale dello Stato, oppure si fa altro debito.
E l’UE ha già avviato la richiesta di una procedura di infrazione nei confronti del nostro paese, per la manovra precedente.
In pratica: non solo Salvini vuole andare allo scontro con l’Europa non correggendo il tiro della Legge di Bilancio 2019, ma vuole chiedere altri soldi in prestito per fare un’altra manovra in deficit, il che non solo renderà lo Stato ancora più povero, ma ci porterà anche delle pesantissime ritorsioni da parte dell’UE.

Ma lo scendiletto Di Maio non rinuncia a far sentire il suo temibile ruggito da topolino e, durante un comizio, accusa Salvini di aver fatto un gigantesco tour elettorale coi soldi degli italiani.
Che è vero.
Ma si sa: gli sciacalli sono infinitamente più furbi degli scendiletti.
Infatti, per ogni volo di Stato pagato con i nostri soldi per permettergli di fare campagna elettorale, Salvini ha piazzato un incontro istituzionale.
In pratica, funzionava così: Salvini aveva in programma un comizio a Oggiono, in provincia di Lecco?
Assieme al comizio piazzava un incontro col sindaco di Oggiono, o con un qualsiasi amministratore locale.
Et voilà: il volo di Stato era legalmente giustificato.
Bello, vero?

Mettetevi l’elmetto in testa, amici: stiamo andando in guerra con le scarpe di cartone, come durante la campagna di Russia.

E sappiamo tutti com’è andata a finire, suppongo.

da Emiliano Rubbi