In queste ore anche Gino Strada è entrato nel dibattito sulla produzione di vaccini

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Rimarcando la necessità di utilizzare le licenze obbligatorie di cui ho tanto parlato negli ultimi mesi.
L’appello del fondatore di Emergency sottolinea la disparità tra paesi ricchi e poveri nella sopravvivenza al virus: se nei primi si pensa di raggiungere l’immunizzazione entro 2021 (secondo i piani che si stanno seguendo), negli altri non se ne parlerà prima del 2023.
Ed è proprio quì che entra in gioco la necessità delle licenze obbligatorie. Queste ultime permetterebbero una maggiore capacità produttiva ed è per questo motivo, afferma Strada, che bisogna spezzare la logica del profitto e produrre il siero anti-covid su licenza a costi bassi.
<<Un’equa distribuzione di vaccini, però, è una questione di rispetto dei diritti umani e anche di lungimiranza. Se le vaccinazioni non procederanno speditamente e diffusamente ovunque, rischieremo che da qualche parte nel mondo si sviluppino altre mutazioni del virus che potrebbero rendere inefficaci i vaccini disponibili.>> conclude Gino Strada.
Sono assolutamente d’accordo con questa impostazione in quanto la sfida che il mondo intero si trova a combattere contro il Covid deve essere affrontata unendo le forze di tutti, per uscirne presto e forti, tutti.