Inail, feste di Natale senza stipendio per gli infermieri e i medici assunti contro il Covid

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Gli infermieri e i medici cococo assunti dall’Inail per affrontare l’emergenza Covid, oltre a essere gli unici lavoratori senza tutela antinfortunistica, oltre a non aver diritto alle ferie e alla malattia, durante le festività natalizie saranno a casa senza retribuzione.

Come USB Inail riteniamo vergognoso che il governo per le assunzioni degli operatori sanitari durante la pandemia abbia rispolverato i contratti cococo, aboliti dal 1° luglio 2019 nella Pubblica amministrazione, in quanto vera e propria forma di sfruttamento.

Ma quel che è peggio è che proprio all’Inail vengano impegnati in attività ambulatoriali fortemente a rischio e non abbiano nessuna tutela contro gli infortuni.

Non basta: se sono costretti alla quarantena fiduciaria non vengono retribuiti, se vengono contagiati non hanno riconosciuta né la malattia, né l’infortunio.

Intanto si stanno ammalando.

USB ha formalmente richiesto ai ministri competenti di attivarsi per la trasformazione dei contratti almeno a tempo determinato, attraverso la legge di stabilità.

Sappiamo bene che l’Inail ha una forte carenza di personale e sta utilizzando i cococo sanitari per garantire la tenuta del servizio pubblico.

Nel frattempo però l’Inail ha prorogato il loro contratto soltanto per altri sei mesi, invece che fino al 31 dicembre come previsto dalla legge ristori, e sempre come cococo, costringendo comprensibilmente molti di loro ad andarsene verso le strutture del Ssn che assumono con contratto a tempo determinato.

Noi, USB dell’Inail, continueremo a sostenere la battaglia per i diritti di questi lavoratori, che non vogliono più subire la retorica degli eroi, ma vedere riconosciuta la loro dignità professionale.

Saremo al loro fianco finché non vedranno riconosciuto il diritto ad un contratto di lavoro vero.

USB Inail