India senz’acqua. E’ bene comune essenziale da preservare da interessi privati

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“Apprendiamo con sgomento dalle pagine de La Stampa dell’aggravarsi della situazione siccità in India. Preoccupa soprattutto la situazione dei poveri, che non sono in grado di permettersi le autocisterne private per svuotare i pochi pozzi rimasti. L’India attraversa, in questo momento storico, una delle peggiori ondate di calore nella storia del Paese, dopo 200 giorni senza piogge e temperature che superano i 50 gradi.
Secondo un rapporto pubblicato dall’agenzia Niti Aayog le falde acquifere di 21 città indiane, tra cui la capitale Nuova Delhi, potrebbero prosciugarsi entro il 2020, cioè tra poco più di un anno. Una situazione drammatica e intollerabile, aggravata dall’enorme divario tra ricchi e poveri, ovvero tra chi può permettersi di bere quel poco rimasto ancora, e chi no”. Così in una nota le deputate del MoVimento 5 Stelle Federica Daga e Yana Chiara Ehm.