ISRAELE SOTTO ACCUSA PER CRIMINI DI GUERRA. LA CORTE DELL’ AJA APRE INDAGINE

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“Non abbiamo altra agenda se non quella di adempiere ai nostri doveri statuari ai sensi dello Statuto di Roma con integrità professionale” con queste parole, ieri, il Magistrato Fatou Bensouda ha dichiarato il via libera alle indagini che inchioderebbero Israele per presunti crimini di guerra nelle operazioni condotte nell’ambito del “Protective Edge” del 2014 e della “Marcia del ritorno” del 2018.
Seconda l’accusa sarebbero stati perpetrati attacchi oltremisura contro civili palestinesi, omicidi intenzionali, torture, trattamenti inumani e violazioni della dignità personale.
Un esame preliminare durato ben cinque anni che ha visto la luce solo lo scorso 5 febbraio a seguito del riconoscimento di giurisdizione della Corte sui territori della Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme.
Dovremmo prepararci dunque a nuovi colpi di scena perché Israele, dal canto suo, non ha accettato di buon grado la decisione e anzi ha accusato la Corte di Antisemitismo mentre l’ANP vede finalmente accendersi una nuova fiamma per la giustizia del popolo palestinese.
Quello che posso ribadire con forza è che non ci sarà pace finché non sarà riconosciuto come legittimo lo Stato palestinese. E’ giusto: chi ha sbagliato deve pagare, non lasciamo però terreno fertile al risentimento, sfruttiamo questo monito come segno di dialogo e riappacificazione, diamo un futuro di pace ai giovani israeliani e palestinesi!

Yana Ehm