ITALIA, RUSSIA, MEDITERRANEO

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Tra i vari incontri del “Forum internazionale sullo sviluppo del parlamentarismo” che si sta svolgendo a Mosca, sono particolarmente utili quelli bilaterali. In rappresentanza della Camera dei Deputati ho incontrato la vicepresidente della Duma russa, Irina Yarovaya. Abbiamo parlato del recente voto dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, che ha riammesso la delegazione russa dopo cinque anni e di altri temi comuni. Tra questi, la situazione in Libia e quella in Siria. Credo che Mosca sia un interlocutore chiave, perché ha sempre scoraggiato gli avventurismi dei presunti esportatori di democrazia e ha molte carte (certo legate anche a interessi materiali) per stabilizzare quei paesi. La guerra mossa alla Libia sette anni fa da varie potenze occidentali e del Medio Oriente fu una spaventosa macchina distruttiva che ebbe molti complici irresponsabili fra difettosi difensori dei diritti umani e destabilizzò non solo quel paese ma tutta la sua “profondità strategica”. Assieme alla coetanea (e più duratura) guerra siriana, quella guerra scatenò un domino di crisi economiche e militari, collegate anche a flussi migratori in mano a mafie schiaviste, altrettanti vettori di destabilizzazione segnati da lutti e sofferenze. Irina Yarovaya ha manifestato una netta disponibilità ad affrontare i dossier anche per quanto competerà alla diplomazia parlamentare.