Jeffery Deaver – La sedia vuota – Milano, Sonzogno, 2000 – 467 p. (199)

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Grazie Jeffery per questo magnifico thriller così ricco di suspense, brividi e mosse imprevedibili; era molto tempo che non leggevamo un romanzo così originale, praticamente dal “Collezionista di ossa”, quel magnifico giallo da cui è stato tratto il bel film con il bravo Denzel Hayes Washington Jr. semplicemente noto come Denzel Washington, attore, regista e produttore cinematografico statunitense.

Da segnalare in primis l’originalità di questo giallo, rappresentata da tre componenti uniche a cui, per due di esse, nessuno, in teoria, darebbe chances di successo: un investigatore criminologo quadriplegico da anni (muove la carrozzina su cui è costretto tramite l’aria soffiata attraverso una cannuccia su speciali comandi…), l’apparentemente noioso mondo degli insetti a fare da sottofondo (il protagonista è chiamato proprio “l’insetto”, per la sua strana e maniacale passione) e l’estrema imprevedibilità dello svolgersi delle situazioni e delle scene, in continua evoluzione.

Lui, Lincoln Rhyme, razionalità e scienza pura, è coadiuvato dalla sua fedele assistente Amelia Sachs, brava poliziotta, ma incline a seguire “il fiuto”, l’istinto, i sentimenti; pure, nelle conclusione finali avranno avuto ragione tutti e due per la risoluzione del mistero del ritrovamento di alcuni cadaveri, come a dimostrare – a nostro avviso – che il bravo Deaver ha voluto indicare l’inscindibilità delle due componenti umane nel vivere dell’uomo.

La trama, come dicevamo, è molto intrigante e coinvolgente. Lincoln vuole recuperare, almeno in parte, la sua mobilità e si reca nel nord Carolina – nella cittadina di Tanner’s Corner, a 800 km da Manhattan, dove vive – in un centro medico specializzato che promette, con un alto rischio, dei possibili miglioramenti, iniettando cellule embrionali di squalo. Qui giunto è chiamato dalla polizia locale e, in attesa dell’intervento, si organizza per risolvere un omicidio ed il rapimento di due ragazze, per le quali si hanno poche speranze di ritrovarle in vita a causa del giovane rapitore, un adolescente con alcune morbose ossessioni. Grazie alla sua straordinaria mente analitica e alla notevole esperienza di medicina legale, unitamente al “braccio” della fedele Amelia, alla fine la soluzione dei misteri arriva puntuale, ma, in questo strano caso, Amelia disubbidisce ai consigli del suo capo: fa evadere il ragazzo – per frasi accompagnare nel luogo di detenzione di una delle ragazze – ed una volta giunta a destinazione viene rapita a sua volta rischiando la vita. Una situazione molto difficile, con una lotta contro il tempo… e contro alcuni poliziotti corrotti ed il loro agire…: un susseguirsi ininterrotto di colpi di scena, abbondanti dettagli scientifici e tecnici, un ritmo serrato degli avvenimenti del tutto imprevedibili accompagnano il lettore verso il lieto fine.

Tutto questo, con una coinvolgente tecnica descrittiva che solo un bravo scrittore che molto conosce l’animo umano riesce a realizzare; e qui le doti oratorie dell’ormai ex avvocato, oggi scrittore a tempo pieno, Jeffery Deaver sono una chicca per chi legge.

Il Times lo ha definito “il più grande scrittore di thriller dei nostri giorni”.

Per vostra curiosità, sono una quindicina i suoi romanzi aventi per protagonista questo investigatore unico, molto lontano dai vari Poirot, Marple, Holmes (da questo forse un po’ meno), Nero Wolfe, Maigret, …

Franco Cortese Notizie in un click