LA CAMERA APPROVA IL DECRETO EMERGENZE AGRICOLE

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Nessun voto contrario per il provvedimento sulle emergenze agricole che ora passa all’esame del Senato. La soddisfazione dei deputati pugliese Giuseppe L’Abbate e Gianpaolo Cassese (M5S)

Con 275 voti favorevoli, 125 astenuti e zero contrari nella serata di mercoledì 17 aprile l’Aula di Montecitorio ha approvato il Decreto Emergenze Agricole che contiene le misure di sostegno a diversi comparti del primo settore.

“Le misure contenute in questo provvedimento, che passa ora all’esame del Senato – commentano i deputati pugliesi Giuseppe L’Abbate e Gianpaolo Cassese, componenti M5S della Commissione Agricoltura alla Camera – contribuirà a rilanciare finalmente i diversi ambiti del mondo agricolo in forte difficoltà. Parliamo di aziende italiane, eccellenze del nostro Paese che oggi sosteniamo con investimenti importanti: ad iniziare dal settore lattiero-caseario ovicaprino dopo la cosiddetta crisi del latte che ha visto vibranti proteste degli allevatori in Sardegna e il settore olivicolo pugliese martoriato dalle eccezionali gelate a cavallo tra febbraio e marzo 2018 e l’avanzata del temibile batterio da quarantena Xylella fastidiosa””.

L’impegno economico messo in campo dal Governo Conte è importante e cerca di coprire i più svariati settori. “Dopo aver già stanziato 100 milioni di cui 30 per il 2018 e 70 per il 2019 – proseguono Cassese e L’Abbate (M5S) – il ministro per il Sud Barbara Lezzi ha previsto lo stanziamento di ben 300 milioni di euro per il Piano straordinario per rilanciare l’agricoltura in Puglia, in particolare per il settore olivicolo nella zona infetta da Xylella fastidiosa. Per il contrasto al batterio sono previste semplificazioni burocratiche, obblighi per l’eradicazione delle piante infette, deroghe mirate per la tutela degli ulivi monumentali e sanzioni per chi non rispetta le norme a tutela di ambiente, reddito, agricoltura e paesaggio della nostra terra”.

Per le imprese agricole della Regione Puglia che hanno subito danni dalle gelate che si sono verificate dal 26 febbraio al 1° marzo 2018 e che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura di tali rischi, sono previsti indennizzi grazie alle risorse contenute nel Fondo di solidarietà nazionale, la cui dotazione è incrementata di 20 milioni di euro per il 2019.

“Con 8 milioni per il 2019 supportiamo i frantoi e le cooperative di trasformazione pugliesi che hanno subito danni dalle gelate nello stesso periodo – proseguono i due deputati 5 Stelle – mentre i loro colleghi salentini potranno contare sui 300 milioni previsti dal Fondo di Sviluppo e Coesione. Stanziamo inoltre 5 milioni di euro per fronteggiare gli interessi sui mutui delle imprese olivicole. Per il comparto del latte ovicaprino, poi, abbiamo stanziato 10 milioni di euro per la qualità e la competitività del comparto e incrementato il Fondo indigenti di 14 milioni di euro con cui acquistare formaggi DOP fabbricati esclusivamente con latte di pecora. Ma, soprattutto, finalmente si punta sulla registrazione nel SIAN (Sistema informativo agricolo nazionale) di tutti i quantitativi di latte prodotto e importato per avere la certezza che non ci siano speculazioni sul prezzo o casi di prodotti fatti con latte estero e spacciati per italiani”.

Dal provvedimento sono interessati anche altri comparti come quello agrumicolo (5 milioni di euro per fronteggiare gli interessi sui mutui dopo i 10 già stanziati in precedenza per il fondo nazionale del settore), il suinicolo, la vicenda blue tongue, si pone fine alla questione del recupero del prelievo supplementare relativo alle quote latte nonché alle pratiche sleali nei contratti di filiera. “Un altro importante risultato – concludono Giuseppe L’Abbate e Gianpaolo Cassese (M5S) – è poi quello della revisione del sistema sanzionatorio per il comparto ittico: i pescatori, infatti, lamentavano da anni il recepimento troppo vessatorio voluto dai Governi precedenti dei regolamenti comunitari. Oggi, finalmente, assicuriamo un corretto bilanciamento tra precetto e sanzione per il contrasto alla pesca illegale”.