22 aprile, ricorre la 51 esima edizione della Giornata Mondiale della Terra
La più grande manifestazione ambientale dedicata al Pianeta nata su iniziativa delle Nazioni Unite nel 1970 per sensibilizzare il mondo all’importanza della conservazione delle risorse naturali e dell’ambiente. L’Earth Day nacque in seguito a una catastrofe ambientale avvenuta nel 1969, quando, a largo delle coste di Santa Barbara, in California, da un pozzo della Union Oil, si riversarono in mare circa 100mila barili di petrolio greggio. In tutta l’America seguì un’ondata di indignazione pubblica che portò alla nascita di nuove e più severe norme per la tutela ambientale e l’anno successivo, fu celebrata la prima Giornata della Terra, quando oltre 20 milioni di cittadini americani scese in piazza per manifestare a difesa del Pianeta.
Da allora tanta strada è stata fatta e negli ultimi anni la manifestazione mobilita oltre un miliardo di persone nei 193 Paesi dell’ONU coinvolti. Il tema dell’edizione di quest’anno è “Restore our Earth”, ripariamo il Pianeta. Dobbiamo infatti ricordare un’altra giornata importante per la nostra cara Terra, ovvero l’Earth Overshoot Day (EOD), il giorno nel quale l’umanità consuma interamente le risorse prodotte dal pianeta nell’intero anno. Secondo il Global Footprint Network, associazione no profit che sviluppa strumenti per promuovere la sostenibilità tra cui l’impronta ecologica e la biocapacità, intorno al 2050 l’umanità consumerà il doppio delle risorse che la Terra è in grado di produrre.
Proprio ora in Aula al Senato stiamo discutendo il ddl di conversione del decreto legge in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri, che ha inoltre istituito il Ministero della Transizione Ecologica, ministero voluto fortemente dal Movimento 5 stelle. Per garantire un futuro ai nostri figli e nipoti dobbiamo agire ora.
