La rivolta dei ristoratori scatta dalla Valpolcevera: “Domani terremo aperto”

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GENOVA – In attesa di comprendere se il nuovo governo Draghi metterà in pratica il suggerimento giunto dal presidente Giovanni Toti, in merito al fatto di posticipare di un giorno i protocolli riguardanti le nuove disposizioni cromatiche relative al Covid – allo stato attuale domani bar e ristoranti chiusi in tutta la Liguria – scatta la rivolta della categoria.

Nella giornata di San Valentino, molte aziende della ristorazione avevano già fatto scorte con relative prenotazioni di clienti. Il dietrofront delle ultime ore rappresenta un nuovo danno economico dalle proporzioni ingenti.

A spasso per la Liguria cresce così il tam-tam di chi mette in conto fin d’ora la trasgressione della norma.

E’ il caso, per esempio, del noto ristoratore Garbè con un locale sito in via Romairone all’incrocio verso San Biagio non lontano dal centro commerciale di Bolzaneto: “Abbiamo deciso di stare aperti adottando tutti i sistemi di sicurezza previsti che vanno dalle mascherine ai separatori. Questa è una situazione che non esiste e a mettere in atto una simile protesta non saremo isolati perchè tanti colleghi faranno come noi. Ovviamente, al tavolo di bar e ristorante, siamo già sicuri ci sia la conferma di diversi clienti prenotati”.