LA STORIA INCREDIBILE DELLA MEDICINA DA 2 MILIONI DI EURO

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di Mario GIORDANO

Nel maggio del 2019 spunta il farmaco più costoso al mondo e della storia: 2,1 milioni di dollari (circa 1,9 milioni di euro) solo per un trattamento utilizzato contro l’atrofia muscolare spinale, malattia che colpisce i bimbi dove la sua forma più grave porta alla morte in breve tempo. Si chiama ZOLGENSMA distribuita dalla casa farmaceutica NOVARTIS dove peraltro pensava di metterlo in commercio per 3/4 milione di dollari. Com’è possibile che una medicina costi così tanto? Secondo il farmacologo Silvio Garattini prima di pagare 2 milioni di euro bisogna vedere se funziona. E lui avrebbe una proposta: il farmaco va pagato in 50anni, solo dopo averne appurata l’efficacia. Il problema è che NOVARTIS possa accettare il pagamento dilazionato in 50 anni. Tuttavia in Italia nell’agosto del 2019 viene introdotto per la prima volta nel mercato delle medicine il sacrosanto principio “ti pago solo se funziona”. Il KYMRIAH basato sul trattamento CAR-T, che pare risolutivo, oltre che assai innovativo, per combattere la leucemia. sempre prodotta da NOVARTIS che lo ha introdotto sul mercato americano al prezzo di 425mila euro per paziente. In Italia l’AIFA ha trattato scendendo a 320mila euro per bambini e 290mila per gli adulti, con 50mila euro sborsati al momento dell’infusione mentre le due tranche vengono versate dopo sei mesi e dopo un anno e solo se il paziente migliora. Un piccolo passo avanti per la sanità pubblica. Secondo un rapporto OCSE (2017) il 94% dell’aumento delle spese farmaceutiche è dovuto all’introduzione dei farmaci più cari. La ricerca costa certamente, i prezzi in realtà dipendono soltanto dall’abilità delle aziende di massimizzare i profitti. Il farmaco citato all’inizio dell’articolo è stato finanziato grazie alle donazioni di TELETHON. Con i fondi della maratona televisiva in Francia s’è creato un apposito laboratorio Genethon che, come ha raccontato Nicoletta DENTICO, ex direttore di Medici senza frontiere, ha lavorato per anni per ottenerne il brevetto. E’ bello sapere che le donazioni dei cittadini al Telethon permettono un business così ricco a NOVARTIS no?

tratto dal libro di Mario GIORDANO

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