La Vespa compie 75 anni: in 30 immagini la storia dello scooter icona del Made in Italy

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È il 1884 quando il ventenne Rinaldo Piaggio fonda a Sestri Ponente società rilevando l’attività del padre

Imprenditore titolare di una segheria che aveva trasformato un deposito di legname in una bottega di artisti ebanisti e intarsiatori. La Piaggio, in origine, si occupa di arredamenti navali, attività poi estesa alla costruzione di carrozze e vagoni ferroviari, motori, tram e carrozzerie speciali per autocarri. Con la Prima Guerra Mondiale, la sua natura cambia ancora passando alla produzione di idrovolanti e aeroplani, come pure l’acquisizione di nuovi stabilimenti, arrivando a diventare, negli anni che precedono il secondo conflitto mondiale, uno dei maggiori produttori italiani di aerei. Proprio per questo gli stabilimenti Piaggio di Genova, Finale Ligure e Pontedera sono un bersaglio bellico e vengono distrutti durante il conflitto. Dopo la guerra, arriva il momento di ripartire e a occuparsi del rilancio sono i figli di Rinaldo Piaggio, Enrico e Armando. È proprio Enrico Piaggio che sceglie una radicale riconversione industriale, puntando sulla mobilità individuale di un Paese che ha fame di rilanciarsi e lavora a un veicolo nato dal progetto di Corradino D’Ascanio (Popoli, 1891-Pisa 1981), ingegnere aeronautico e geniale inventore. Dall’intenzione di Piaggio di creare un prodotto a basso costo e di largo consumo, nasce così la Vespa. È allo stabilimento di Biella che viene realizzato il ‘motorscooter’ sul modello delle piccole motociclette per paracadutisti. Il prototipo, siglato MP5, è battezzato ‘Paperino’ per la sua strana forma: Enrico Piaggio, però, non ne è entusiasta e incarica Corradino D’Ascanio di rivedere il progetto. L’ingegnere trova le soluzioni puntando sulla sua esperienza aeronautica. In particolare, decide di eliminare la catena immaginando un mezzo con scocca portante, a presa diretta; per rendere la guida più agevole posiziona il cambio sul manubrio; per facilitare la sostituzione delle ruote escogita non una forcella ma un braccio di supporto simile a quello dei carrelli degli aerei. E infine inventa una carrozzeria capace di proteggere il guidatore, impedendogli di sporcarsi o scomporsi nell’abbigliamento. Anticipando i tempi, la posizione di guida di Vespa era stata pensata per stare comodamente e sicuramente seduti. Dal nuovo progetto di D’Ascanio prende forma un mezzo rivoluzionario rispetto a tutti gli altri esempi di locomozione motorizzata a due ruote dell’epoca. Il nome del veicolo viene coniato dallo stesso Enrico Piaggio che davanti al prototipo MP6, dalla parte centrale molto ampia per accogliere il guidatore e dalla “vita” stretta, esclama: “Sembra una vespa!”. Il 23 aprile 1946 la Piaggio & C. S.p.A. deposita presso l’Ufficio centrale dei brevetti per invenzioni, modelli e marche del ministero dell’Industria e del commercio di Firenze, il brevetto per “motocicletta a complesso razionale di organi ed elementi con telaio combinato con parafanghi e cofano ricoprenti tutta la parte meccanica”. Dalla produzione in serie escono i primi duemila esemplari della prima Vespa 98cc. Il debutto avviene al prestigioso Circolo del Golf di Roma, alla presenza del generale americano Stone in rappresentanza del governo militare alleato. Nel 1948 viene introdotto il modello Vespa 125 cc, nel 1949 si forma l’Unione Italiana Vespa Riders, che incorpora 30 club. Nel 1950 vespa inizia la produzione in Germania con un accordo di licenza con Hoffman-Werke, per poi espandersi verso Regno Unito e Francia.