L’arte a Verbania: il talento artistico di Troubeztkoy

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Verbania è anche la città di Paolo Troubeztkoy, famoso scultore impressionista celebre per la compenetrazione tra il soggetto e l’atmosfera circostante che caratterizza le sue opere, e che dona alla rappresentazione un’indeterminatezza che appartiene all’incessante mutevolezza della vita reale. Nasce a Verbania nel 1866 e, dopo lunghi viaggi all’estero, ritorna a vivere sul Lago Maggiore fino alla sua morte. Talento artistico naturale, insofferente allo studio sistematico, Troubetzkoy si considerò sempre un autodidatta, seppur di altissimo livello. Le sue sculture sono esposte in musei e città importanti, e l’artista ci ha lasciato il ritratto di un’epoca nei bozzetti in gesso e nelle sculture – ritratto di famosi protagonisti del mondo artistico dell’epoca: da Tolstoy a Segantini, da Gabriele D’Annunzio a Giacomo Puccini e Arturo Toscanini. Ed è anche a quest’ultimo, che proprio a Verbania amava ritirarsi per ritrovare ispirazione e creatività, che l’artista dedica un busto – ritratto conservato nel Museo del Paesaggio di Verbania, che appunto ospita una gipsoteca che vanta oltre 300 opere dello scultore di fama internazionale.

Arturo Toscanini ebbe un rapporto speciale e privilegiato con Verbania ed il Lago Maggiore, che frequentò a lungo privilegiandolo per le sue vacanze estive. Il Maestro frequentava Pallanza già a partire dall’inizio degli anni ’20 ospite della Contessa Bonacossi proprietaria di Villa S.Remigio, qui la Contessa riuniva numerosi artisti, pittori e musicisti milanesi. Ed è proprio in questo periodo che lo scultore russo Paolo Troubetzkoy lo immortalò. Toscanini in seguito, ossia nel 1927, affittò per i mesi estivi la villa dei principi Borromeo sull’Isolino di S. Giovanni, ove tornò per molti anni fino al 1938. Nel periodo successivo alla guerra, dopo l’inaugurazione nel 1946 del nuovo Teatro alla Scala di Milano ricostruito a seguito dei bombardamenti bellici, Toscanini ritornò a Pallanza fino al 1952. Molte sono le testimonianze che ritraggono il Maestro nelle sue frequentazioni nei vari luoghi di Verbania a lui cari ove il Maestro traghettava per raggiungere l’amato luogo di buon ritiro.