Le linee programmatiche del Ministro per le Disabilità: gli obiettivi da realizzare

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Lo scorso 16 marzo il Ministro per le Disabilità, Erika Stefani, ha reso note le linee programmatiche del suo Ministero

In primo luogo ha spiegato l’importanza del ruolo del Ministro per le disabilità, istituito dal nuovo governo. Nel testo delle linee si legge che “l’istituzione del Ministro per le disabilità risponde all’esigenza di garantire il coordinamento delle politiche del Governo in favore delle persone con disabilità (…) in considerazione dell’elevata trasversalità della materia che coinvolge ambiti di competenze di molti dicasteri”. Il Ministro Stefani ha infatti sottolineato l’importanza del coordinamento tra dicasteri quali salute, trasporti, istruzione e lavoro per garantire e promuovere le disposizioni della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e cioè: “la piena realizzazione di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali per tutte le persone con disabilità senza discriminazioni di alcun tipo sulla base della disabilità”.

Il Ministro ha inoltre affermato che l’azione di Governo sarà orientata a “promuovere politiche inclusive e finalizzate a favorire la piena partecipazione delle persone con disabilità alla sfera sociale, economica, culturale e politica del Paese”. In tal senso, anche al fine di applicare quanto previsto dalla Convenzione ONU, le parti politiche si rendono disponibili ad ascoltare e a confrontarsi con le associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie. La Convenzione, infatti, all’articolo 4 prevede che gli Stati Parti debbano operare in stretta consultazione e coinvolgere attivamente le persone con disabilità attraverso le loro organizzazioni rappresentative. In proposito, afferma il Ministro, “è fondamentale garantire la continuità dei lavori dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità”.
I PRIMI OBIETTIVI DA REALIZZARE SONO LEGATI ALL’EMERGENZA COVID-19

Quanto agli obiettivi da realizzare in breve tempo, il nuovo Ministro evidenzia innanzitutto che si dovrà necessariamente tener conto della crisi di emergenza epidemiologica che stiamo vivendo e, in proposito, sottolinea che l’urgenza da affrontare prima delle altre è la gestione della pandemia da Covid-19, con riguardo alle conseguenze che sta avendo sulle persone con disabilità e sui loro familiari. Il primo atto del nuovo Ministro per la Disabilità è stato infatti quello di sollecitare il Ministro della salute ad inserire i disabili gravi (art. 3, comma 3 legge 104/1992) tra le categorie dei soggetti più vulnerabili da vaccinare in via prioritaria. Inoltre, il Ministro, ha spinto per inserire nell’ultimo DPCM del 2 marzo la possibilità per gli accompagnatori delle persone con disabilità di poterle assistere nei reparti di pronto soccorso e di degenza delle strutture ospedaliere.

Nelle linee programmatiche si legge che, per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale, un obiettivo da realizzare il prima possibile è quello di inserire, per le persone sorde e, in genere, per chi utilizza la lettura del labiale per comunicare, le mascherine di tipo trasparente nei canali di distribuzione gestiti dal Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19.

Da ultimo, un’altra priorità da affrontare è “quella che riguarda i contenuti della proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che dovrà essere presentato dal Governo alla Commissione Europea entro il 30 aprile di quest’anno”. Nel piano sono previste diverse aree progettuali tra cui l’inclusione sociale, all’interno della quale rientra la misura delle “Infrastrutture per la mobilità sostenibile”. Riguardo alle infrastrutture il Ministro si riferisce “alla possibilità di lavorare per un ammodernamento del trasporto pubblico sia locale che nazionale, che sia pienamente accessibile a tutte le persone con disabilità, ma anche ad iniziative per l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle nostre città”.
LE TUTELE PER I LAVORATORI FRAGILI

Il Ministro Stefani ha menzionato anche i lavoratori fragili affermando di aver lavorato con il Ministro del Lavoro affinché nel Decreto Sostegni (Decreto-Legge 22 marzo 2021, n. 41) venisse prorogato e perfezionato l’art. 26 del Decreto Cura Italia (decreto legge n. 18 del 2020), che per i lavoratori fragili equiparava l’assenza da lavoro a ricovero ospedaliero. Tale tutela è infatti scaduta lo scorso 28 febbraio.

Effettivamente il DL prevede all’Art. 15 proprio una proroga della misura fino al 30 giugno 2021. La copertura, inoltre, diviene retroattiva non solo per il periodo compreso tra i 1 marzo e la data di effettiva operatività della norma ma anche per il periodo compreso tra il 16 ottobre 2020 e il 1 gennaio 2021, di cui Osservatorio Malattie Rare aveva già segnalato il “buco” di copertura.

Nello stesso Decreto viene precisato, inoltre, che i periodi di assenza dal servizio equiparati a ricovero ospedaliero non sono computabili ai fini del periodo di comporto e, per i lavoratori in possesso del riconoscimento di disabilità, non rilevano ai fini dell’erogazione delle somme corrisposte dall’INPS, a titolo di indennità o accompagnamento.

Viene altresì prorogata al 30 giugno la disposizione di cui al comma 2-bis sempre del Cura Italia, in base alla quale i lavoratori fragili svolgono di norma la prestazione lavorativa in modalità agile.
GLI OBIETTIVI A CUI LAVORARE NEL 2021

Il Ministro Stefani intende avviare diverse misure che i cittadini aspettano da molto tempo:

La Disability Card: documento di riconoscimento europeo che contiene le informazioni relative alla condizione di disabilità del cittadino, valido per ottenere le agevolazioni per l’acquisto di beni e servizi. Da quanto si apprende dalle linee, già quest’anno saranno stampate e distribuite le prime card.
Il CUDE: Contrassegno Unificato dei Disabili Europeo, per il quale è stata istituita la piattaforma unica nazionale informatica che consente la verifica delle targhe associate ai permessi di circolazione dei titolari del CUDE. Si tratta di una piattaforma per agevolare la mobilità che consente, ad esempio, l’accesso alle zone ZTL di comuni diversi da quello di residenza sull’intero territorio nazionale a tutte le persone che hanno il contrassegno.
Riforma della c.d. legge “Dopo di Noi” (legge n. 112/2016). L’obiettivo è quello di migliorare “gli strumenti giuridici inclusi nella norma”, semplificando gli istituti previsti e rafforzando gli incentivi fiscali.
Collaborazione con gli uffici del Ministero dell’economia e delle finanze per emanare al più presto il decreto attuativo dell’art. 29 bis del c.d. “Decreto Semplificazione” (DL n. 76/2020), che prevede le agevolazioni per l’acquisto di sussidi tecnici e informatici volti a favorire l’autonomia e l’autosufficienza delle persone con disabilità.

LE RIFORME DA REALIZZARE IN UN ARCO TEMPORALE PIÙ AMPIO

Le linee riportano tre grandi temi da affrontare con una scadenza più a lungo termine:

La semplificazione normativa e l’introduzione di un nuovo sistema di accertamento della disabilità. Il progetto è quello di costituire un testo unico sulla disabilità che raccolga tutta la normativa in vigore.
L’emanazione delle linee guida e la banca nazionale per il collocamento al lavoro delle persone con disabilità.
La piena inclusione nella scuola e nell’università per garantire il diritto allo studio e la continuità didattica.

Si tratta senza dubbio di riforme importanti per i disabili che consentirebbero una maggiore chiarezza con riguardo ai diritti e alle agevolazioni loro spettanti. Ci auguriamo che tali riforme vengano effettivamente realizzate.
La proposta di un testo di legge unificato per la figura del caregiver

In merito alla proposta di un testo unificato sulla figura del caregiver, in esame presso la XI Commissione del Senato, il Ministro Stefani ha sottolineato la necessità di istituzionalizzare tale figura, e che ritiene importante che “il Governo dia il massimo supporto al Parlamento nella elaborazione di un testo che sia quanto più possibile condiviso e rispondente alle reali esigenze della platea interessata”.

In proposito il Ministro ha già avviato le interlocuzioni necessarie con il Ministero del lavoro, presso cui è stato istituito il Fondo che servirà a finanziare l’intervento legislativo, e con l’INPS.

Al fine di dare attuazione agli obiettivi prefissati e a tutte le politiche d’inclusione, nella bozza del Decreto Sostegni è istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze un Fondo denominato “Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità”, con una dotazione di 100 milioni di euro per l’anno 2021, il cui stanziamento è trasferito al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ciò che manca, ora, sono i decreti attuativi che daranno indicazioni sulle modalità di accesso dei cittadini a tali fondi.