Linea di credito – Fido di Beppe Ghisolfi

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Tratto da “ Lessico Finanziario “ di Beppe Ghisolfi – ARAGNO Editore

Tutte le imprese, individuali o collettive, lavorano utilizzando i servizi di una banca. Non essendo quasi mai sufficienti i propri fondi, esse attingono a prestiti sotto varie forme che vengono chiamate linee di credito, ma anche fidi o affidamenti. Il conto corrente è sicuramente lo strumento più utilizzato. La banca concede un affidamento e apre al cliente un conto corrente con la disponibilità concordata. Nei limiti di questo importo il cliente potrà emettere assegni, inoltrare bonifici, pagare bollette. In pratica eseguire tutte le operazioni necessarie per la propria attività. Se, per esempio, ottengo un affidamento di trentamila euro, non potrò sforare questa cifra per cui prima di effettuare qualunque pagamento dovrò accertarmi di avere la disponibilità della somma sul conto per non incorrere in sanzioni poco piacevoli.

Per ottenere una linea di credito il cliente si reca in banca e spiega all’impiegato le sue necessità. La sua ri- chiesta verrà trasmessa all’Ufficio Fidi che istruirà la relativa domanda. Spetterà poi al Direttore Generale decidere. Se si tratta di importi di notevole entità la pratica verrà esaminata dal Comitato Esecutivo o dal Consiglio di Amministrazione. Tutto questo iter, anche se apparentemente complesso, avviene in tempi rapidi. Ovviamente contano per il buon esito della richiesta la serietà del richiedente, la fattibilità del progetto, la situazione economica dell’individuo o della società.
Tancredi Bianchi, grande professore e banchiere, afferma spesso che occorre prestare i soldi a chi è ragionevolmente in grado di restituirli. Diversamente si danneggia sia l’interessato che la banca.